di James Petras e Robin Eastman-Abaya
24.01.2018.- Come si uccide un milione di lavoratori
Introduzione
Il legame tra capitalismo e droga risale alla metà del 19mo secolo, quando l’Impero Britannico impose il suo surplus di raccolto dell’oppio dalle sue colonie dell’Asia meridionale al mercato cinese, che ne aveva bandito l’uso e la vendita, creando una domanda di massa da parte di milioni di tossicodipendenti. Il governo cinese, che aveva vietato l’uso e la vendita dell’oppio, fu allarmato dal crescente caos sociale creato dalla dipendenza di massa ed entrò in guerra contro le potenze occidentali per fermare l’invasione di droga. La loro sconfitta per mano dei Britannici e dei loro alleati signori della droga cinesi aprirono la Cina allo sfruttamento e alla spoliazione sistematica del secolo successivo. Gli oppiomani cinesi furono un enorme ostacolo all’organizzazione della resistenza nazionale. In sostanza, la Compagnia Britannica delle Indie Orientali e i suoi protettori imperiali trasformarono la Cina nel più grande ‘cesso’ della storia – fino a quando una straordinaria rivoluzione non ha spezzato le catene della dipendenza e della degradazione.
Nel 21mo secolo, un simile processo di deterioramento si è verificato all’interno degli Stati Uniti. L’‘epidemia da prescrizione di oppiacei’ sta devastando le famiglie americane, i quartieri, le comunità, le città e gli stati – lacerando l’intero tessuto della società americana, in particolare nelle zone rurali, minerarie ed ex-manifatturiere della ‘cintura della ruggine’. Centinaia di migliaia di vittime, per la maggior parte della classe lavoratrice, sono morte e milioni di tossicodipendenti, incapaci di resistere alla distruzione del proprio futuro, sono subentrati a una forza lavoro una volta potente.
Studi ufficiali del governo stimano in quasi 700.000 i morti dal 1999, sulla base degli sparsi e incompleti rapporti dei medici legali e dei certificati di morte, che contribuiscono alla definizione delle statistiche di vita negli Stati Uniti. Non c’è uniformità nella raccolta dei dati e nessun interesse nello sviluppo di un sistema nazionale uniforme, su cui formulare politiche sociali. Molto probabilmente, ulteriori centinaia di migliaia di morti per droga sono passate non registrate o attribuite a condizioni mediche ‘pre-esistenti’, suicidi e incidenti – nonostante sia chiara nelle vittime l’evidenza di sovra-prescrizione di narcotici e sedativi.
L’epidemia di oppiacei negli Stati Uniti è responsabile in gran parte del ‘declino del numero dei rappresentanti della forza-lavoro tra i lavoratori della prima età’, secondo la testimonianza del Presidente della Federal Reserve Janet Yellen, una nominata di Obama. Si stima che il 15% dei lavoratori edili degli Stati Uniti soffrano di abuso di sostanze. I costi crescenti del ‘Suboxone’ e altre forme di trattamento della dipendenza da stupefacenti minacciano di far fare bancarotta ai piani sanitari di diversi sindacati edilizi. La carenza di lavoratori edilizi qualificati porta inoltre i datori di lavoro a richiedere un maggior numero di lavoratori immigrati per colmare il divario.
Per oltre due decenni, il numero crescente di morti da overdose da oppiacei è stato ignorato da entrambi i partiti politici, così come da scrittori e accademici di sinistra e di destra. I medici e gli amministratori ospedalieri sono stati o attivamente complici o hanno negato. Ma, cosa più importante, l’amministrazione federale della droga (FDA) ha continuato ad approvare la produzione, la commercializzazione e la prescrizione di narcotici e sedativi altamente produttori di dipendenza a decine di milioni di pazienti americani, con l’industria farmaceutica che accumulava profitti di decine di miliardi, nonostante la devastazione. Tra il 1999 e il 2014, i produttori farmaceutici hanno guadagnato $ 10 miliardi di dollari l’anno in profitti, derivanti dalla vendita e dalla distribuzione di oppiacei.
Nella sezione seguente, discuteremo il quadro più ampio, comprese le potenti forze socio-economiche e politiche, che hanno tratto profitto dalla dipendenza e dall’uccisione di milioni di americani – nel passato e nel presente. Questa politica deliberata, con forti tratti neo-malthusiani, ha decimato un settore della classe operaia statunitense, reso ‘superfluo’ o ridondante dalle decisioni politico-economiche dell’elite dominante americana. Nel suo corso, la crisi di dipendenza da prescrizione ha trasformato ampie fasce dell’ex-settore manifatturiero e minerario degli Stati Uniti in quelli che l’attuale presidente Donald Trump caratterizzerebbe come ‘cessi’ domestici e popolati da coloro che la sua rivale, Hillary Clinton, ha insensibilmente deriso come ‘deplorabili‘. In termini di rapida perdita di vite umane e stabilità sociale, questa devastazione della popolazione rispecchia i modelli osservati nei paesi sottoposti ai dettami economici neo-liberisti o alle invasioni imperiali USA/UE.
La potente elite della dipendenza
Oggi c’è una frenesia pubblica tra i funzionari del governo che chiedono a gran voce udienze e legislazione, per affrontare la crisi della dipendenza da oppiacei – con le solite soluzioni di più reclusione, costosi centri di trattamento per le dipendenze private, ‘gruppi di sostegno’ volontari, corsi di auto-aiuto e campagne educative ‘Dici semplicemente no’. Nessun politico ha osato suggerire di educare le vittime riguardo le tendenze socio-economiche e le decisioni delle elites, che hanno devastato le loro vite e comunità e le hanno indirizzate verso la spirale della morte da dipendenza.
Recentemente, alcuni giornalisti di sinistra hanno attaccato l’industria farmaceutica, mentre altri hanno citato la mancanza di supervisione da parte dell’Amministrazione Federale della Droga statunitense, chiedendo alcune tiepide riforme. L’ex-amministratore della FDA David Kessler, che ha prestato servizio sotto il regime Clinton dal 1990 al 1997, ha condannato tardivamente la negligenza della sua agenzia per la distruzione di massa causata da una prescrizione non regolamentata di potenti narcotici, che, ha ammesso dopo 10 anni di silenzio, è stata ‘uno dei più grandi errori in tutta la storia della medicina moderna’, (editoriale NYT, maggio 2016).
Mentre centinaia di migliaia di americani sono stati uccisi da oppiacei e altre centinaia stanno morendo ogni giorno (almeno 65.000 nel 2016), la sinistra degli Stati Uniti e il Partito Democratico si concentrano su problemi di identità di genere ristretti e audizioni fumettistiche, del tipo ‘Russiagate’ – il presunto complotto di Mosca per assumere il controllo delle elezioni presidenziali americane. Mentre promuoveva la sua esperienza nella riforma dell’assistenza sanitaria, la candidata Hillary Clinton, durante la sua campagna, deliberatamente ignorava la crisi della dipendenza da oppiacei, tranne che per caratterizzare le sue vittime, in gran parte bianchi della classe inferiore, come ‘deplorabili’ – razzisti ignoranti e buffoni – che secondo lei meritavano la loro miseria e le loro vite stroncate.
L’’epidemia di droga’ negli Stati Uniti riguarda l’attuale struttura del potere e le relazioni sociali in uno stato sempre più oligarchico, tra crescenti disuguaglianze di classe e immiserimento. Alla sua base, il capitalismo americano del 21mo secolo ha degradato, sfruttato e impoverito i lavoratori statunitensi con crescente intensità negli ultimi due decenni. I lavoratori hanno perso quasi ogni controllo collettivo sul posto di lavoro e in politica. Le condizioni di lavoro e la sicurezza si sono deteriorate – mentre i capitalisti assumono e licenziano a volontà. I salari, le pensioni, l’assistenza sanitaria e le prestazioni in caso di decesso sono stati tagliati o annullati.
Il deterioramento delle condizioni di lavoro è accompagnato da un marcato declino delle condizioni sociali: la famiglia, il vicinato e la vita di comunità sono stati fatti a pezzi. Ansia e insicurezza dilagano tra i lavoratori e i dipendenti. In termini reali, l’aspettativa di vita nelle aree interessate è diminuita. I suicidi tra i giovani e i lavoratori sono alle stelle. La mortalità materna e infantile è aumentata. I giovani americani hanno il 70% in più di probabilità di morire prima dell’età adulta rispetto alle loro controparti in altri paesi ricchi. Nel 2016, il tasso di mortalità per il millennio (età 25-34) è salito a 129/100.000, con 35/100.000 morti causate da overdose narcotica. La carneficina supera i picchi dell’epidemia di AIDS negli Stati Uniti negli anni ‘80. I servizi di protezione dei minori nelle aree rurali e nelle piccole città sonben oltre il punto di rottura, con i bambini trascurati o orfani di tossicodipendenti. Le unità di terapia intensiva neonatale sono sopraffatte dal numero di bambini nati in crisi di astinenza da oppiacei implicanti rischio di vita, dovuti alla dipendenza delle loro madri. Nonostante questo triste quadro, le tasse per i ricchi vengono ridotte e i servizi pubblici decimati.
Nel frattempo, il divario di reddito tra la classe operaia e gli oligarchi si è ampliato ed è emerso un apartheid nell’assistenza sanitaria fortemente connotata in senso classista e nell’educazione. I figli di quel 20% privilegiato hanno accesso esclusivo e prioritario alle università d’elite, basato su legami familiari ed etnici. Le famiglie d’elite, che non hanno bisogno di ‘assicurazione sanitaria’, hanno accesso ai servizi medici più completi e avanzati nel mondo. Nessun medico si sognerebbe di prescrivere irresponsabilmente narcotici a un membro della famiglia di un oligarca.
Queste disuguaglianze sono profondamente radicate: persone che lavorano nelle aree colpite dall’epidemia da oppiacei ricevono solo cure superficiali e inadeguate, se non incompetenti, da parte di assistenti medici e infermieri sovraccarichi. Sono sottoposti a lunghe attese in fatiscenti reparti d’emergenza e raramente vedono un medico. Praticamente, nessuno ha regolari medici di famiglia. Se sono feriti o doloranti, gli vengono prescritte grandi quantità di narcotici anti-dolorifici a lungo termine – oppiacei, invece delle più sicure, ma più costose terapie fisiche e di farmaci non provocanti dipendenza. Ciò è accaduto con l’approvazione della FDA. Anche gli studenti delle scuole superiori rurali con infortuni sportivi ricevono narcotici, nonostante il noto aumento della suscettibilità alla dipendenza tra i giovani. Le ‘lobby del dolore’, politicamente potenti, finanziate dalle gigantesche società farmaceutiche, hanno incoraggiato questa tendenza per oltre due decenni, generando enormi profitti per i miliardari dirigenti farmaceutici.
I campi di applicazione dei letali oppiacei in America hanno le loro origini e la loro logica nella convergenza di diverse caratteristiche interrelazionate del capitalismo statunitense. Ciò era dovuto alla ricerca implacabile di profitto da parte delle corporazioni e delle elites, mentre si trasformavano le zone de-industrializzate e agricole del paese in ‘Terzo Mondo’ domestico.
In primo luogo, la classe capitalista ha abbattuto i costi di produzione, limitando l’accesso a un’ assistenza sanitaria di qualità per i lavoratori, per aumentare i propri profitti. Negli Stati Uniti, questo ha portato milioni di lavoratori a dipendere da narcotici a basso costo e disponibili con prescrizione. Le compagnie di assicurazione fornite dal datore di lavoro negano regolarmente il trattamento non-narcotico più costoso ai lavoratori incidentati e insistono sulla prescrizione di oppiacei economici per riportare i lavoratori sul posto di lavoro.
Gli oppiacei economici sono stati tollerati all’inizio dai piani sindacali di assistenza sanitária per risparmiare soldi, mentre i capi sindacali giravano la faccia di fronte alle migliaia di lavoratori che diventavano dipendendenti.
In secondo luogo, i capitalisti licenziano liberamente i lavoratori che sono incidentati sul lavoro e chiedono un trattamento, costringendo i lavoratori ad evitare le assenze per malattia e ad affidarsi ancora di più agli oppiacei, come l’Oxy-Contin, che ‘Big Pharma’ ha falsamente commercializzato come non produttore di dipendenza.
In terzo luogo, i capitalisti traggono immensi profitti dalle morti premature per overdosee per cause prevenibili correlate tra i lavoratori anziani, perché ciò riduce i costi pensionistici e i pagamenti dell’assicurazione sanitaria. Wall Street ha festeggiato sfacciatamente i miliardi di dollari di attivo per le pensioni e l’assistenza sanitaria risparmiate dall’aspettativa di vita ridotta dei lavoratori negli Stati Uniti. Il calo dell’aspettativa di vita e l’aumento della morte prematura negli Stati Uniti assomiglia al modello visto in Russia durante i primi decenni dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica e il saccheggio sfrenato degli oligarchi della mafia appoggiati dagli Stati Uniti sotto Boris Eltsin.
In quarto luogo, i capitalisti sono liberi di assumere giovani lavoratori sostituti (diciotto-trent’anni) come lavoro temporaneo a salari più bassi e senza alcun beneficio. Sono soggetti alle insicurezze dell’occupazione contingente, come parte della ‘gig economy’ (esternalizzazione a lavoratori e impiegati ‘autonomi’). Questi lavoratori sovraccarichi, senza futuro, ricorrono agli oppiacei per superare il dolore fisico e lo stress emotivo – fino a quando non abbandonano, schiavi della dipendenza. Questa è la ragione principale del numero declinante di giovani lavoratori disponibili negli Stati Uniti – nonostante i livelli di occupazione relativamente elevati.
In quinto luogo, e per aggiungere un insulto morboso al danno, l’epidemia di morte da oppiacei è stata una vera e propria miniera d’oro per l’industria dei trapianti di tessuti e organi, per la quale ‘i materiali’, tra cui ossa, pelle, cornea, tendini, valvole cardiache, denti e vasi sanguigni, raccolti tra le giovani vittime di overdose, valgono decine di migliaia di dollari per cadavere. Gli organi derivanti dalle vittime di overdose cerebrale sono valutati in centinaia di migliaia di dollari. E le aziende di raccolta coi loro mediatori di tessuti si aggirano intorno al pronto soccorso dell’ospedale come uccelli da carogna in attesa di notizie di nuove vittime – spesso contattando il parente prossimo prima delle autorità. Questo bizzarro sistema di profitto derivante dalle morti domestiche completamente prevenibili del capitalismo americano ricorda la satirica ‘Modesta Proposta’ di Jonathan Swift agli imprenditori britannici di raccogliere la pelle delle vittime della carestia della patata irlandese per farne oggetti commerciali, come borse da donna!
In sintesi, la struttura e le relazioni del capitalismo statunitense contemporaneo sono la causa generale e i beneficiari dell’epidemia da oppiacei. Il risultato inevitabile è stato una rapida distruzione di comunità emarginate dalle decisioni capitaliste. Ciò ha beneficiato il capitale, che ha trattato la popolazione superflua e potenzialmente insofferente in un modo che ricorda l’Impero Britannico durante le carestie in India nei due secoli precedenti.
Il Darwinismo e i ragionamenti neo-malthusiani proliferano tra gli oligarchi, i politici, i medici e persino penetrano nella lingua usata dal pubblico (‘sopravvivenza del più adatto’), fornendo la giustificazione ideologica per la carneficina.
Le elites dei poteri operativi specifici che dirigono l’epidemia
Aziende farmaceutiche multimiliardarie producono e commercializzano narcotici e sedativi altamente creatori di dipendenza. I loro agenti manipolano le comunità di medici e agiscono come una lobby tra i politici per un’America ‘senza dolore’.
Il produttore della principale ‘porta d’entrata’ commerciale nella dipendenza, l’Oxy-Contin, è la Purdue Pharmaceuticals. La società è stata fondata e gestita interamente dalla famiglia Sackler, sotto la guida del defunto Raymond Sackler e dei suoi fratelli. I Sacklers erano di origini ebraiche dell’Europa dell’Est e hanno stretti legami con Israele.
Hanno iniziato producendo lassativi e cera per gli orecchi, quindi hanno introdotto il tranquillante Valium, altamente creatore di dipendenza, per poi produrre e promuovere negli anni ’90 il più redditizio farmaco da prescrizione nella storia, l’Oxy-Contin, durante l’amministrazione del presidente Bill Clinton con la sua ‘riforma sanitaria’.
I Sacklers hanno messo in piedi un’aggressiva strategia di vendita su larga scala, per convincere i medici che il loro prodotto non creava dipendenza. Hanno pagato medici ricercatori per pubblicare dati fraudolenti sulla sicurezza dell’Oxy-Contin. Questi esperti assoldati dalla fiorente industria del dolore hanno ricevuto enormi compensi per vendere i prodotti dei Sackler. Hanno contrabbandato la nozione dei pazienti americani, che godono di un’esistenza completamente ‘indolore’ – reclamizzando il valore dell’altamente soggettiva ‘scala del dolore’, come quinto segno vitale nella valutazione di tutti i pazienti. La ‘scala del dolore’ non ha mai attecchito in altri paesi ricchi, dove la valutazione oggettiva è rimasta la base principale per la diagnosi e la terapia. È interessante notare che la ‘scala del dolore’ è stata usata meno frequentemente con pazienti afroamericani e ispanici, in gran parte a causa di un inerente razzismo nella medicina statunitense, che vede le minoranze come potenziali tossicodipendenti e inaffidabili per la prescrizione di narcotici. Di conseguenza, i pazienti afroamericani e ispanici si sono in gran parte risparmiati l’epidemia da dipendenza da stupefacente di prescrizione – in cui oltre il 95% delle morti da overdose erano di bianchi, per lo più operai. Era anche evidente che i pazienti afroamericani presentatisi ai reparti di pronto soccorso in caso di dolore grave ricevevano molta meno cura rispetto ai loro compatrioti bianchi – anche quando il loro dolore era un sintomo di una grave minaccia medica alla vita o di un’emergenza chirurgica.
Il patrimonio netto della famiglia Sackler è salito a oltre $ 14 miliardi di dollari, secondo l’elenco dei miliardari di Forbes, mentre Purdue Pharmaceuticals ha ricavato oltre $ 35 miliardi di dollari di profitto da Oxy-Contin. L’omicidio da prescrizione e la dipendenza hanno elevato i Sackler all’elite politica, culturale e oligarchica.
I Sackler sono diventati grandi collezionisti di belle arti e mecenati delle arti e delle scienze a New York, Londra e Tel Aviv. I ‘glitterati’ di New York sono svenuti di fronte a Raymond e la regina Elisabetta gli ha conferito il titolo di cavaliere. Nel frattempo, decine di migliaia di tossicodipendenti sono morti ogni anno e milioni affondano nella dipendenza, nella cattiva salute e nel degrado, trascinando le loro comunità con loro.
Seguendo l’esempio di Sackler, altri miliardari farmaceutici si sono uniti al massacro, le morti e la confusione si sono moltiplicate. I farmaci contro il dolore da oppiacei erano così economici da produrre e avevano creato una domanda in continua espansione, mentre gli adolescenti facevano irruzione nello stanzino della nonna alla ricerca di narcotici e poveri lavoratori facevano la fila alle ‘fabbriche di pillole’. L’Oxy-Contin e i suoi fratelli hanno prodotto il più alto margine di profitto nella storia farmaceutica – di gran lunga superiore ai cosiddetti farmaci block-buster.
La devastazione totalmente prevenibile e prevedibile alla fine ha portato la Purdue Pharmaceuticals nel 2007 a essere multata per $ 634,5 milioni di dollari per la copertura fraudolenta del potenziale di dipendenza e di overdose dell’Oxy-Contin. L’influenza politica della famiglia Sackler ha protetto i propri membri da qualsiasi accusa di cattiva condotta o cospirazione criminale. La loro influenza negli ambienti politici e giudiziari d’elite non aveva eguali.
L’Oxy-Contin e altri farmaci che provocano dipendenza sono ancora prodotti in massa, prescritti in maniera intensiva e stanno contribuendo alla morte di oltre 65.000 lavoratori ogni anno. In risposta al recente crollo delle prescrizioni di narcotici, milioni di tossicodipendenti sono passati all’economica eroina di strada e all’illegale e pericolosamente potente fentanyl, per soddisfare la loro astinenza. I medici hanno fornito l’entrata a una vita di dipendenza da strada, violenza e alla fine morte – mentre le autorità degli gli Stati Uniti guardavano deliberatamente da un’altra parte.
La seconda elite di potere operativo sono i medici professionisti, che hanno prescritto le droghe in maniera irresponsabile e insensibile a milioni di americani negli ultimi 2-3 decenni. Anche loro sono stati largamente risparmiati dal sistema politico e giudiziario e rimangono ancora i ‘pilastri’ delle comunità locali, devastate dalla tossicodipendenza.
Per duemila anni, un principio guida morale e professionale in medicina era stato ‘prima cosa, non fare del male’ nel corso del trattamento di un paziente. C’è stata un’enorme differenza nel modo in cui i pazienti della classe lavoratrice e delle elites vengono trattati negli Stati Uniti. Migliaia di medici e altri professionisti hanno ignorato l’ovvia dipendenza e le morti tra i loro pazienti delle classi meno abbienti e hanno accettato tangenti e compensi per promuovere gli oppiacei.
Milioni di pazienti e i loro familiari sono stati traditi da questo grottesco fallimento nell’affrontare la crisi da dipendenza. Le trasformazioni economiche in medicina hanno fatto sì che molti medici nella medicina aziendale mandassero i pazienti dentro e fuori dai loro uffici con solo esami sommari e prescrizioni per lo più di narcotici e sedativi. I medici hanno permesso agli obiettivi di lucro dei loro datori di lavoro aziendali di dettare legge su come dovessero trattare i loro pazienti – tradendo in tal modo il sacro giuramento. Molti medici hanno fatto affidamento su assistenti medici scarsamente supervisionati e infermieri tirocinanti nel diagnosticare e trattare i pazienti già dipendenti da sostanze stupefacenti. È più facile e meno costoso scrivere una prescrizione, piuttosto che esaminare a fondo e trattare adeguatamente un paziente a basso reddito. Tutti hanno accettato l’ideologia aziendale e capitalista che i tossicodipendenti erano deplorevoli vittime della loro intrinseca degenerazione morale o genetica.
La catena della responsabilità passava dal profitto capitalista sistemico miliardarie aziende farmaceutiche alle imprese ospedaliere, ai medici e al loro mal controllato personale.
Il principale complice politico della morte per dipendenza è il governo federale e i rappresentanti eletti, che hanno accettato decine di milioni di dollari in ‘donazioni’ dalla lobby farmaceutica. Il presidente e il Congresso, i democratici e i repubblicani hanno ignorato l’epidemia, perché sono stati comprati per la loro campagna dai donatori-proprietari del ‘Big Pharma’, il termine usato per descrivere la potente industria farmaceutica e la sua lobby. Negli ultimi vent’anni, l’elite politica ha ricevuto molti milioni di dollari in fondi per le campagne dalle grandi lobby farmaceutiche – inclusi i politici provenienti dagli stati devastati dalla narcotici.
La Federal Drug Enforcement Agency (DEA) ha permesso l’uso eccessivo e la distribuzione dei narcotici e quindi ignorato le terribili conseguenze per oltre 20 anni. Non si può immaginare che i veterinari degli Stati Uniti e i loro controllori notino la morte per droga di 3.000 animali domestici, senza identificare e correggere rapidamente la situazione, mentre la FDA, la DEA e l’elite statunitense hanno ‘ignorato’ la morte di centinaia di migliaia di poveri americani della classe lavoratrice.
Alla fine, dopo due decenni, politici locali e procuratori generali hanno visto una nuova potenziale fonte di reddito in azioni legali contro le società farmaceutiche incriminate e i grandi distributori. Alcuni senatori hanno sponsorizzato le udienze, ma nessuna azione decisiva è stata presa contro la carneficina tra la povera popolazione civile. Nel 2010, il comitato dei Servizi Armati del Pentagono e del Senato ha tenuto audizioni sull’enorme aumento di morti da overdose, dovute all’abuso di prescrizioni di droga tra il personale militare degli Stati Uniti e hanno preso alcune misure efficaci per affrontare il problema. A quel tempo, i senatori degli Stati Uniti nelle udienze hanno avvertito scherzosamente sui pericoli di sconvolgere il ‘Big Pharma’. Chiaramente, a differenza dei generali che hanno bisogno di soldati sani, i capitalisti e i politici statunitensi non hanno avuto nessun interesse a proteggere i cittadini della classe lavoratrice – dati i profitti complessivi che la loro dipendenza e le morti portano all’elite.
Conclusione: cosa fare?
La prescrizione di narcotici e la successiva epidemia di tossicodipendenze illegali sono diventate un campo di sterminio per milioni di persone – seminando la rovina nelle comunità povere, emarginate e deindustrializzate della classe operaia degli Stati Uniti. Comunque, le vittime e i loro carnefici, i mercanti della morte, hanno tutti un nome e una posizione all’interno del sistema capitalista. La logica e le conseguenze sono chiare.
La maggior parte delle vittime sono della classe lavoratrice, della povera e media borghesia, e in modo prevalente bianchi: con salari bassi, giovani e meno giovani, precari, sottoccupati e in particolare senza un’assistenza sanitaria adeguata o competente.
Oltre 5 milioni di persone sono interessate da abuso di droghe o comunque hanno iniziato il loro percorso nella dipendenza tramite i narcotici da prescrizione. Questo è un vero e proprio olocausto americano, che lascia milioni di sopravvissuti alle famiglie. Decine di migliaia di bambini vivono con i parenti anziani o accolti in case rifugio e nel sovraccarico sistema dell’accoglienza minorile.
I carnefici e i loro complici sono diventati ricchi, mecenati delle arti e delle scienze più sofisticate istruiti nei colleges d’elite. Ricevono i migliori servizi di assistenza sanitaria nel mondo; fanno affidamento su domestici docili ma altamente istruiti, tate e cuochi – molti dei quali sono immigrati. Soprattutto, godono dell’immunità della censura e dell’incriminazione pubblica. Sono i commercianti ufficiali della morte e della disperazione, politicamente ben collegati, perfettamente vestiti, ben curati.
La crisi da dipendenza è una parte della guerra di classe condotta dalla classe superiore contro le classi medie e basse di questo paese. La vera, anche se non dichiarata, conseguenza del loro commercio è stata quella di selezionare la popolazione resa superflua dalle decisioni dell’elite economica e politica e distruggere la capacità di milioni di loro vittime, familiari, vicini e amici di capire, organizzarsi, unirsi e combattere contro l’assalto ai propri interessi di classe.
Qui è dove troviamo una base per affrontare una soluzione.
Sono esistiti precedenti storici circa il successo nell’eliminazione dei signori della droga, sia dell’elite che criminali e per riportare i tossicodipendenti a una vita sociale produttiva.
Iniziamo dal caso della Cina: dopo un secolo di dipendenza dall’oppio imposta dagli inglesi, la rivoluzione cinese del 1949 si fece carico dell’arresto, della persecuzione e dell’esecuzione dei signori della guerra ‘imprenditori’ dell’oppio. Milioni di tossicodipendenti sono stati riabilitati e restituiti alle loro comunità, unendosi alla forza lavoro per costruire una nuova società.
Allo stesso modo, la rivoluzione cubana del 1959 ha distrutto le droghe e i bordelli gestiti da brutali oligarchi, gangster cubani e capi di squadre della morte, in combutta con mafiosi americani, come Meyer Lansky. Questi teppisti e parassiti furono costretti a fuggire a Miami, Palermo e Tel Aviv.
Il primo passo per un’efficace guerra alla droga con coscienza di classe negli Stati Uniti richiederebbe l’organizzazione di movimenti di massa, con avvocati antidroga dedicati, medici, personale medico e organizzatori delle comunità, nonché educatori e leader delle comunità coraggiosi e ben integrati. Un vero Centro Nazionale per il Controllo delle Malattie, non portavoce dell’elite aziendale, sarebbe riorganizzato per raccogliere affidabili dati nazionali sulla portata del problema e fornire ulteriori basi per invertire la tendenza alla diminuzione dell’aspettativa di vita, all’aumento della mortalità infantile e materna e all’epidemia di morti premature prevenibili tra i lavoratori.
Il secondo passo consisterebbe nell’assumere il controllo sulle prescrizioni di sostanze stupefacenti, limitate alle indicazioni strettamente riconosciute in altri paesi industrializzati (dolore da cancro intrattabile o gestione del dolore post-operatorio a breve termine) e nello sviluppo di una banca dati nazionale per tracciare la pratica di prescrizione di medici, infermieri, assistenti medici e altri.
Coloro che non volessero riformare la loro pratica dovrebbero affrontare arresti e gravi accuse. La cura della salute dovrebbe essere centrata sul paziente, non orientata al profitto e il motto ‘Primum non nocere’ dovrebbe sostituire l’insensato social-darwinismo e l’avidità nella pratica della medicina.
I produttori e i distributori, così come i lobbisti e i commercianti dei micidiali oppiacei sarebbero costretti a pagare per la devastazione e a rispondere alle accuse.
Il processo di ripristino della vivibilità dei ‘cessi’ domestici devastati dalla droga, creati dall’elite capitalista statunitense, alla fine richiederebbe la messa sotto accusa e la trasformazione dell’economia all’origine della crisi della dipendenza. Richiederebbe la sostituzione di un sistema che semina dolore e sofferenza tra i lavoratori con uno in cui finalmente i lavoratori e le loro comunità prendessero il controllo della propria vita. Professionisti e intellettuali, piuttosto che vedere le vittime dal punto di vista dei responsabili delle decisioni dell’elite, dovranno integrare pienamente i loro interessi con quelli delle masse.
Le lotte locali riuscite possono costituire la base del potere politico che trasformerebbe gli ‘studi’ e le ‘critiche’ verso l’azione diretta e il cambiamento elettorale.
La proibizione di questa fonte rivoltante di profitto e del flagello di migliaia di comunità può indebolire il potere dei narco-trafficanti miliardari e dei loro alleati politici.
Milioni di vite sono in gioco, devono guadagnarsi la propria sopravvivenza. Capire le radici di questa sofferenza incentrata sulla classe e mobilitare per l’inversione di questa tendenza può avere conseguenze importanti per i cessi dispersi in giro dall’impero e creati dal capitale!
[Trad. dall’inglese per ALBAinformazione di Marco Nieli]
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