Napoli 17mar2018: Donbass e Palestina, sabato Internazionalista in GAlleЯi@rt!

 

17 marzo 2018 Sabato Internazionalista in GAlleЯi@rt!/1

Pranzo sociale di autofinanziamento per il Donbass antifascista ed incontro con il compagno Stanislav Retinskiy, Segretario Generale del Partito comunista della Repubblica Popolare di Donetsk. Dalle 12,30 alle 16,30.


17 marzo 2018 Sabato Internazionalista in GAlleЯi@rt!/2

L’Apartheid dimenticato ed il Giro D’Italia: quando lo sport serve solo a nascondere il crimine.

 

 

(VIDEO) Al Nakba – il film

Al Nakba 14 de mayo 2016: twittazo de Solidaridad

Compañeros y compañeras apoyemos a Palestina este 14 de Mayo! Rompamos el silencio en las redes!

#68AñosDeAlNakba
#FinDeLaOcupaciónYa

Al Nakba, (la catástrofe del pueblo palestino)

Fue un 15 de Mayo de 1948 cuando comienza la catástrofe Palestina. Fue en esta fecha, hace 58 años que se declaró el nacimiento del Estado de Israel sobre un suelo ocupado por su población autóctona, los árabes palestinos.

La sociedad palestina fue destruida por intereses imperialistas y colonialistas de manos del sionismo mundial. Masacres como las de Deir Yassin, la dinamitación del Hotel King David en Jerusalén, la masacre de los poblados de Led y Ramleh, son algunos ejemplos de las actividades de terrorismo sionista sobre la población palestina para poder concretar la creación del Estado de Israel.

Comunidades palestinas completas fueron arrasadas. Más de 800 mil palestinos fueron obligados a salir de sus ancestrales tierras para dar cabida a inmigrantes judíos, venidos de todo el mundo, principalmente de Europa, quienes, escapando de las persecuciones nazis, vieron en Palestina una solución a sus problemas. Palestina fue, hasta 1948, una región netamente árabe. No obstante, cohabitaban pacíficamente con comunidades minoritarias, como la comunidad judía, entre otras más. Para la creación de un “Estado Judío” era inevitable la expulsión de la mayoría árabe, es decir, forzar, mediante el uso de la violencia, el exilio colectivo de la población nativa: los palestinos. Así es como explica los sucesos el historiador israelí, Benny Morris, quién señala que “durante la mayor parte de 1948, las ideas sobre cómo consolidar y eternizar el exilio palestino comenzaron a cristalizar, y se percibió de inmediato que la destrucción de aldeas era un medio primario para lograr ese objetivo”

La Intifada palestina (alzamiento popular) es quien reivindica hoy los derechos de esos hombres y mujeres que fueron expulsados y obligados al destierro en 1948.

Responsabili israeliani propongono di uccidere gli attivisti BDS

da lantidiplomatico

Funzionari israeliani infuriati per la campagna internazionale di boicottaggio contro Israele chiedono qualsiasi azione, anche di uccidere i seguaci del movimento pro-palestinese per fermare la sua crescita.

La questione è stata discussa, lunedì scorso, nella città palestinese di Al-Quds (Gerusalemme), dove un gran numero di giornalisti politici, militari e responsabili israeliani hanno partecipato ad una conferenza dal titolo ‘Stop BDS’, movimento internazionale di Boicottaggio, Disinvestimento e sanzioni (BDS) contro Israele, che denuncia l’occupazione della Palestina.

Anche se le autorità israeliane tendono a sminuire gli effetti negativi che ha avuto il boicottaggio anti-israeliano a livello globale per l’economia di questo regime, la conclusione della manifestazione di lunedì scorso è stata sufficiente per dimostrare l’efficacia del movimento.

Gli organizzatori della conferenza hanno ammesso che “senza coltelli o missili”, il movimento BDS sta guadagnando sempre più seguito in Europa, Stati Uniti e altrove. Dal campus universitario della California (USA), ai supermercati Parigi (Francia), alle università, il boicottaggio economico e culturale diventa una minaccia palpabile per lo status internazionale di Israele, secondo i funzionari israeliani.

Parlando alla conferenza, Yisrael Katz, ministro dell’Intelligence del regime israeliano, ha chiesto di effettuare “omicidi mirati” degli attivisti che sostengono il movimento BDS, con l’aiuto dell’intelligenza del regime di Tel Aviv.

A sua volta, Tzipi Livni, ex agente del Mossad ha dichiarato che è ora di moda “essere vegetariani e odiare Israele”, riferendosi alla grande diffusione di odio in tutto il mondo per la politica aggressiva del regime contro i palestinesi.

Il direttore del quotidiano israeliano “Yedioth Ahronoth”, Ron Yaron, un altro oratore alla manifestazione, ha confrontato il regime israeliano con quello dell’apartheid in Sud Africa. Egli ha detto alla folla che il potere del BDS non può essere sottovalutato, e che Israele non dovrebbe essere nella posizione in cui è stato per 5, 10 anni il Sud Africa, ma subito ha precisato: non vi è alcuna relazione tra il Sudafrica e Israele.

La campagna internazionale BDS sempre più diffusa in tutto il mondo, è una risposta collettiva al genocidio, l’apartheid ed ai crimini contro l’umanità commessi dal regime israeliano negli ultimi decenni contro i civili palestinesi.

 

Medio Oriente: tra resistenza alla guerra imperialista, caos e migrazioni

da Forum Palestina

Roma, 12 dic2015.- Si è tenuto oggi a Roma il convegno “La CAUSA” con la presenza dei rappresentanti di diverse organizzazioni politiche italiane e internazionali protagoniste dello scenario politico-sociale e delle resistenze mediorientali.

Il convegno ha visto una grande partecipazione di comitati di solidarietà con la causa araba in generale e con quella palestinese in particolare;
gli interventi si sono concentrati sui seguenti punti:

il sostegno alla lotta per l’autodeterminazione del popolo palestinese e la costituzione dello Stato Palestinese indipendente, sovrano, laico e democratico, parte integrante del mondo arabo;

condanna del terrorismo dell’ ISIS, prodotto dall’imperialismo statunitense ed europeo;

invito a tutti i musulmani ad essere uniti contro ogni forma di terrorismo che deforma i principi di convivenza e rispetto tra i popoli;

la ferma solidarietà con il popolo siriano e con il suo legittimo governo nella lotta per difendere e mantenere l’unità del territorio, contro i piani di frammentazione sponsorizzati dagli statunitensi, dai sionisti e dai loro lacché, i paesi dei petrodollari;

il sostegno ai movimenti popolari pacifici arabi affinché riescano ad affermare i loro diritti umani e sociali;

il sostegno alla lotta per la democrazia, la libertà e i diritti del popolo del Bahrein, da decenni repressa dal governo del Bahrein;

l’immediata fine della brutale aggressione saudita allo Yemen;

la condanna di tutte le forme di complotti ed ingerenze del sistema imperialista contro i popoli che lottano per l’autodeterminazione;

la chiara condanna del processo neocoloniale che viene messo oggi violentemente in campo in Medio Oriente.

Considerando queste motivazioni, i partecipanti si appellano alle forze politiche, sociali e culturali italiane per una mobilitazione contro le aggressioni a paesi sovrani, e sollecitano maggior solidarietà, dichiarandosi:

– contro la guerra imperialista a guida statunitense alla Siria;

– contro il regime di apartheid israeliano e per il pieno sostegno alla campagna BDS;

– per il sostegno alla lotta del popolo palestinese contro il colonialismo di insediamento sionista nella Palestina storica e la giudeizzazione di Gerusalemme, e per la riaffermazione piena del diritto al ritorno;

– per il sostegno alle forze di resistenza che combattono il sionismo e i terroristi dell’ISIS in Libano, Siria ed Irak;

– per il sostegno alla pacifica opposizione del popolo del Bahrein;

– contro l’ingerenza straniera nello Yemen, per fermare il massacro quotidiano del popolo yemenita e l’aggressione al suo territorio da parte della coalizione saudita con l’appoggio logistico statunitense e sionista.

Invitiamo i mezzi di comunicazione di massa a dare una informazione libera e plurale, esattamente il contrario di quello che accade quotidianamente.

Facciamo appello alla partecipazione alla manifestazione del 16 gennaio 2016 contro la guerra.

Roma 12 dicembre 2015

Unisciti alla campagna globale per la Palestina!


Unisciti alla campagna globale, twitta in solidarietà con la Palestina.
‪ #‎29NovPalestine‬ ‪#‎FreePalestine‬

Milano 16nov2015: Solidarietà con Palestina

Appello della Gioventù Palestinese al mondo

di Movimento dei Giovani Palestinesi

Gerusalemme e la spianata delle Moschee, da lungo tempo sono soggette a restrizione all’accesso ai fedeli musulmani e cristiani, cosa che costituisce una violazione dei diritti dei palestinesi e e una “giudaizzazione” forzata sulla città. Oltre a ciò, una pulizia etnica e la colonizzazione della Palestina, nelle ultime settimane, la Moschea sacra di Al-Aqsa è stata obiettivo di assalti e profanazioni da parte dei coloni sionisti, che hanno perpetrato insieme alle forze di occupazione, numerosi eccidi e fino ad ora centinaia di sequestri di giovani in Palestina.

L’insieme della sottomissione militare sionista, l’oppressione, l’occupazione, la impunità, l’umiliazione, i crimini e alcune “autorità” palestinesi complici che servono da guardia all’occupazione invece di portare avanti il progetto di liberazione della Palestina, perseguono la soppressione della resistenza per così accelerare la pulizia etnica. In questa impari lotta tra un progetto razzista armato e la resistenza eroica e disarmata del popolo palestinese, lo stato fuorilegge e criminale d’Israele gode ancora del sostegno dei suoi alleati, motivo per il quale li consideriamo anch’essi responsabili di tutti questi crimini.

Noi, in quanto gioventù palestinese nella diaspora, dobbiamo assumere i nostri pieni diritti e le nostre responsabilità nella difesa del nostro popolo e della nostra terra, passando all’azione ovunque ci troviamo. La attuale lotta in tutta la Palestina è nostra; si tratta di fare in modo che prevalga sul progetto coloniale, e posizionarci contro il colonialismo in tutte le sue forme e responsabilità. Questa lotta rappresenta la sollevazione di tutti i palestinesi, uniti in ogni parte del mondo e sotto i principi della dignità, della giustizia e della liberazione di tutta la Palestina. Condividiamo la voce della resistenza palestinese. Denunciamo i crimini sionisti e la complicità dei suoi alleati. Rompiamo l’isolamento dei palestinesi sotto occupazione.

Per questo la gioventù palestinese della diaspora si appella a tutti i palestinesi in esilio, ai movimenti internazionali di solidarietà e tutte le persone per bene che credono nella giustizia, dando seguito agli sforzi della mobilitazione, accompagnando tutte le attività programmate di appoggio alla resistenza palestinese e in special  modo per unirsi al presente appello per la mobilitazione internazionale per questo 29 novembre 2015, che continuerà annualmente fino a che la Palestina non sia libera.

Scegliendo la “Giornata Internazionale di Solidarietà con il Popolo Palestinese della ONU” come il giorno per l’azione globale (29 novembre), riaffermiamo che la solidarietà è genuina solo se rispetta tutti i principi nazionali palestinesi, il ruolo di tutte le comunità palestinesi in ogni parte nella sua lotta per la liberazione e la legittimità della resistenza palestinese.

Fine dell’occupazione sionista e della colonizzazione della Palestina!

Totale Appoggio alla Resistenza palestinese!

Libertà peri prigionieri palestinesi!

Diritto al ritorno per i rifugiati palestinesi!

Fine del silenzio complice della comunità internazionale!

Appoggio alla campagna mondiale BDS – Boicottaggio, Dis-investimento e Sanzioni contro Israele!

Per unirsi a questo appello per favore inviate un email a: [email protected]

[Trad. dal castigliano per ALBAinformazione di Ciro Brescia] 

Llamado internacional de la juventud palestina

por Movimiento de Jóvenes Palestinos

Jerusalén y la Explanada de las Mezquitas, llevan largo tiempo de restricciones de acceso a los fieles musulmanes y cristianos, lo que constituye una violación de derechos a los palestinos y una judaización forzada sobre la ciudad. A parte de esto, de la limpieza étnica y la colonización de Palestina, en las recientes semanas, la Mezquita sagrada de Al-Aqsa ha sido objetivo de asaltos y profanaciones por parte de colonos sionistas, quienes han perpetrado junto a las fuerzas de ocupación, numerosas matanzas y hasta ahora cientos de secuestros a jóvenes en Palestina.

La suma de sometimiento militar sionista, la opresión, ocupación, impunidad, humillación, los crímenes y unas “autoridades” palestinas cómplices que sirven de guarda a la ocupación en lugar de llevar adelante el proyecto de liberación de Palestina, persiguen suprimir la resistencia y así acelerar la limpieza étnica. En esta lucha desequilibrada entre un proyecto racista armado y la resistencia heroica y desarmada del pueblo palestino, el estado forajido y criminal de Israel todavía goza del apoyo de sus aliados, por lo cual los hacemos también responsables de todos estos crímenes.

Nosotros, como juventud palestina en la diáspora, debemos asumir nuestros plenos derechos y responsabilidades de defender a nuestro pueblo y a nuestra tierra, tomando acciones donde quiera que estemos. La lucha actual en toda Palestina es nuestra; se trata de hacerla prevalecer sobre un proyecto colonial, así como posicionarnos contra el colonialismo en todas sus formas y manifestaciones. Esta lucha es el levantamiento de una nueva generación de palestinos, unidos en todas partes del mundo y bajo los principios de dignidad, justicia y la liberación de toda Palestina. Compartimos la voz de la resistencia palestina. Denunciamos los crímenes sionistas y la complicidad de sus aliados. Rompamos el aislamiento de los palestinos bajo ocupación.

Es por ello que la juventud palestina en la diáspora hace un llamado a todos los palestinos en el exilio, a los movimientos internacionales de solidaridad y a toda las personas de bien que creen en la justicia, a seguir con los esfuerzos de movilización, acompañando todas las actividades programadas de apoyo a la resistencia palestina y especialmente unirse a este llamado de movilización internacional para este 29 de noviembre de 2015, la cual continuará anualmente hasta que Palestina sea libre.

Eligiendo el “Día Internacional de Solidaridad con el Pueblo Palestino de la ONU” como el día para la acción global (29 de noviembre), reafirmamos que la solidaridad solo es genuina si respeta todos los principios nacionales palestinos, el papel de todas las comunidades palestinas en todas partes en su lucha por la liberación y la legitimidad de la resistencia palestina.

Fin a la ocupación sionista y a la colonización de Palestina

Apoyo total a la resistencia palestina

Libertad para los presos palestinos

Derecho al retorno para los refugiados palestinos

Fin al silencio cómplice de la comunidad internacional

Apoyo a la campaña mundial BDS – Boicot, Desinversiones y Sanciones contra Israel

Para unirse a este llamado por favor envíenos un email a: [email protected]

 

La DAIA contra “Resumen” por ser solidario con Palestina

por Carlos Aznárez – Resumen Latinoamericano


Esta vez me toca escribir en primera persona ya que, como director – desde hace 22 años – de la plataforma comunicacional “Resumen Latinoamericano” (periódico, radio y TV) me veo lamentablemente inserto en una acción contra el derecho a opinar, a informar y a manifestarme, que está explícitamente amparado por la Constitución Nacional.


¿Cómo comenzó todo? Días atrás, recibí en mi casilla de correos un mail de la empresa Google (escrito en inglés) en el que me informaba que “en el plazo de diez días” Google debería facilitar el acceso a todos mis correos, en función de una intimación formulada por el Juzgado de Primera Instancia en lo Penal, Contravencional y de Faltas N. 28 donde está radicada la causa Causa N. 7271/15. De esta singular manera me enteré de un increíble atropello a mi privacidad como periodista ya que se trata de los correos que habitualmente utilizo para intercambiar información con otros colegas o con diferentes medios de comunicación, amén de las lógicas direcciones personales que cualquiera pueda tener en su casilla.

Dicha intromisión se basa en una denuncia penal formulada por la Delegación de Asociaciones Israelitas Argentinas (DAIA), que me acusa lisa y llanamente por ser solidario con el pueblo palestino.

La DAIA y sus abogados, se personaron ante la Fiscalía Nº 25 para acusarme de “organización y propaganda discriminatoria” , blandiendo el argumento del “antisemitismo”. Las razones esgrimidas para tamaño procedimiento son más que burdas y me ofenden como ciudadano y como periodista.

La DAIA se refiere a mi participación en una actividad solidaria con el pueblo palestino en agosto del año 2014, cuando toneladas de bombas israelíes caían sobre Gaza y provocaban miles de muertos inocentes -con un alto porcentaje de niños y niñas- entre la población de esa ciudad, así como hoy ocurre en Cisjordania. En esa ocasión, como en tantas otras, debido a mi tarea profesional, ejercida tanto en el periódico Resumen Latinoamericano como colaborando con los canales internacionales Russia Today, Hispan TV y ALBA TV, me tocó cubrir periodísticamente las alternativas del acto y además fui invitado a expresar mi opinión sobre lo que venía ocurriendo en Gaza.


Sólo el hecho de estar allí presente junto a otros argentinos y argentinas, describiendo crudamente lo que estaba ocurriendo en Gaza y en todo el territorio palestino, parece resultar un delito para mis acusadores, y por ello tratan de enjuiciarme, solicitando una pena carcelaria, para de esta manera poner en marcha una abierta persecución al derecho de información, expresión y opinión.

Es por todo ello, que quiero DENUNCIAR este grave atropello contra mi persona y el medio que represento, al que indudablemente se intenta discriminar y cercenar en su función informativa.

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(FOTO) No Trident No NATO a Napoli: Assaliti e Assalitori

di ALBAinformazione

Napoli ha vissuto un’altra grande giornata di partecipazione e di lotta, esprimendo il suo forte No alle esercitazioni della NATO e alle sue politiche distruttrici e criminali.

Tutto bene, se non fosse stato per un piccolo disguido. Alla manifestazione no NATO si presentano alcuni personaggi con la bandiera della Siria con le tre stelle, usata da quei mercenari che gli USA e i loro servi chiamano “ribelli moderati”.

La stessa bandiera di coloro che chiedono agli USA, alla UE e alla NATO di bombardare e che quotidianamente attaccano militarmente la Repubblica araba siriana, la quale, da quasi 5 anni, si trova ad affrontare una ferocissima aggressione imperialista.

La stessa bandiera di coloro che sono appoggiati e curati da Israele, dopo aver combattuto l’esercito siriano, e dagli stessi sionisti di nuovo mandati al fronte.

La stessa identica bandiera del protettorato francese sulla Siria, durante il periodo colonialista.

Non è difficile capire che questa “bandiera” non ha alcuna cittadinanza in un corteo contro la NATO. Eppure, c’è stato chi ha voluto esporla, solo per alcuni attimi però, perché i partecipanti e promotori del corteo lo hanno impedito.

Hanno parlato di aggressione, di attacco fascista. Hanno comunicato urbi et orbi, attraverso i social network i nomi dei protagonisti di tale “aggressione” con tanto di soprannomi.

In un primo momento – perché in seguito ha cambiato titolo e contenuti – il quotidiano “Il Mattino” nella sua edizione on line, aveva dato credito alla versione dei cosiddetti supporters della “rivoluzione siriana”, sostenendo che si fossero verificati momenti di tensione all’arrivo dei “sostenitori del regime siriano”.

Insomma, una nuova prova di quanto sia sconcertante il livello raggiunto dalla manipolazione della informazione italiana.

In questa occasione nessuno è stato aggredito: chi era presente ha solo gridato il suo sdegno a chi impugna una bandiera che ha significato e continua a significare distruzione e morte in Siria.

Chi aveva con se la bandiera della Repubblica araba siriana, come noi, era già da un’ora sul luogo della concentrazione della manifestazione. Le tensioni e le provocazioni – vista la piattaforma della manifestazione – le hanno portate altri.

Siamo orgogliosi di sventolare la bandiera della Repubblica araba siriana, simbolo della lotta dei popoli arabi, della lotta di liberazione dal colonialismo, di quegli ideali che il Comandante Chávez definì ispiratori della Rivoluzione bolivariana.

Continueremo la nostra battaglia affinché non venga concesso spazio alcuno ai fascisti che vogliono infiltrarsi in queste battaglie di civiltà, come quella siriana, colpevolmente abbandonate o malamente comprese da alcuni movimenti e partiti della sinistra parlamentare e non.

Sempre indissolubilmente antifascisti, antimperialisti, antisionisti.

Con la Siria e i Popoli dell’ALBA fino alla Vittoria!

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Caracas 14oct2015: En apoyo al Pueblo Palestino

Este miércoles 14 de Octubre únete a la Campaña Mundial en Solidaridad con Palestina! Participa! Difunde!

Questo mercoledi 14 ottobre unisciti alla Campagna in Solidarietà con Palestina! Partecipa! Diffondi!

‪#‎TodosConPalestina‬
‪#‎ResistePalestina‬
‪#‎Intifadapalestina‬

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