di Verónica Abreu Roa – ciudadccs.info
L’opera dell’illustratrice della Patria di Bolívar, Etten Carvallo, forma di combattimento che si innalza rappresentando affermativamente il contesto venezuelano.
L’arte, che è sempre stata un veicolo per informare, esprimere se stessi, o semplicemente per essere uno specchio di realtà e fantasie, si è evoluta e, allo stesso tempo, si è adattata all’era tecnologica, utilizzando nuovi strumenti per generare presenza su scala digitale.
È il caso dell’illustrazione, un ramo dell’arte grafica che, essendo legato alla narrativa e portando un messaggio implicito o conoscenza di qualcosa, è stato il complemento perfetto per le opere giornalistiche, sia in stampa che in digitale.
«Il passaggio dal lavoro manuale al lavoro digitale in quest’area è stato, in linea di principio, dovuto ai tempi del periodico quotidiano, a cui, in seguito, è stato aggiunto l’uso dei social network», ha detto Etten (Carvallo), che da otto anni illustra le edizioni di Ciudad CCS.
Questo fatto influenza la velocità con cui le informazioni devono essere consegnate al lettore, sempre più desideroso di contenuti di accesso facile e veloce, per cui l’illustrazione si adatta bene aderendo come un guanto.
«Un po’ pesa il passaggio al digitale, perché hai anche quella parte romantica del tessuto, del contatto con la carta, della vernice, dell’acqua, dell’inchiostro; è molto gratificante, ma giocoforza si deve affrontare ciò che i tempi richiedono provando a non perdere quella parte bella», ha affermato la creatrice di illustrazioni piene di critiche sociali, accuse o elogi, di giustizia e ideologia politica, e che riconosce i benefici del formato digitale soprattutto per l’immediatezza con cui il lavoro raggiunge il lettore, che a sua volta è raddoppiato o triplicato dalla facilità di accesso che, tra altri aspetti positivi, conferisce il digitale all’informazione.

Hugo Chávez ha fatto tutto per amore. Esprime il sogno di Chávez per la costruzione della “Patria Buena”
Quel collegamento tra l’arte grafica e la narrativa che l’illustrazione possiede, può essere raggiunto solo da un artista della materia, qualcuno che possa utilizzare un’immagine per affermare qualcosa che può aver bisogno di molte parole.
Annosa è la discussione e il dibattuto, ha lungo si è filosofato se l’artista nasce o lo diventa, e nella vita di Etten, l’eterna diatriba in questo caso è stata chiarita, affermando attraverso l’esempio che artista ci è nata.
Il caso di Etten è peculiare. Ha manifestato il suo gusto per le arti fin dalla nascita, attraverso le voglie, che in casi normali si manifestano con un appetito vorace per un cibo specifico, ma che nel suo caso ha generato un’insaziabile fame di cultura nei genitori.
Teatro, cinema e danza sono diventati le nuove attività preferite dei genitori della ragazza, che nei suoi primi anni ha continuato a visitare costantemente questi ambiti.
Così Etten iniziò a nutrire l’osservazione e ad innamorarsi delle immagini, nelle quali approfondì ogni dettaglio e per il quale in seguito iniziò a sentire il bisogno di catturare ciò che la circondava. Apparentemente era il destino che la chiamava:
«Ho sempre avuto molti contatti con l’immagine e ne sono rimasta affascinata. Ha cominciato ad emergere in me quel bisogno di disegnare, di esprimermi attraverso il disegno», ha ricordato.
La giustizia, la politica ed il sociale sono una costante della sua opera
La notte è il momento perfetto per lavorare, per il silenzio, la tranquillità e perché arrivata a quel momento hai avuto l’opportunità di indagare su ciò che è accaduto durante il giorno su scala globale e questo ti consente di identificare il tema da sviluppare nel tuo prossimo lavoro.
Il lavoro dell’illustratrice Carvallo è impregnato di una femminilità che si avverte nel modo caldo in cui usa il colore senza intaccare la crudezza che vuole riflettere in molte delle sue opere.
La serenità, la calma e la dolcezza che emana con la sua sola presenza bilanciano la rudezza e la chiarezza con cui esegue ciascuno dei suoi pezzi, analisi energiche che inviano un messaggio diretto e senza esitazione. Armi non convenzionali con cui intraprende la lotta contro la guerra non convenzionale, “che ha cercato di soggiogarci, demoralizzarci come popolo e farci perdere la nostra identità”, attraverso la diffusione dell’affermativo venezuelano e la semina dei valori.
Vita e arte
La necessità di raccontare storie e generare sentimenti la alimenta con la sua formazione primaria in una scuola orientata proprio a sfruttare le capacità artistiche e creative di ogni bambino, un luogo in cui, sviluppando e illustrando il giornale scolastico, ha iniziato la sua connessione con la comunicazione. Successivamente, l’artista, caraqueña di nascita, si è formata presso l’istituto Cristóbal Rojas, dove ha studiato disegno grafico, menzione Arte Grafiche, che ha messo in pratica fin dalla sua laurea nel 1995.
Dipingere ciò che siamo per forgiare l’identità
L’illustrazione di Bolívar, come molte altre opere dell’artista, è uno dei modi per evidenziare tutto ciò che ci identifica e ci inorgoglisce per ciò che tali opere rappresentano.
Qui la massima espressione di ciò che siamo è presentata in un volto che è inciso nelle viscere di chiunque sia nato in questo paese.
Con l’immagine di Bolívar si riflette la grandezza di un popolo che non si fa intimidire dagli oppressori e, a sua volta, riflette la certezza che il popolo venezuelano ha il coraggio di affrontare qualsiasi attacco che minaccia la sua integrità e il suo diritto a vivere in pace sotto le proprie leggi e dinamiche.
I colori patriottici e lo splendore che l’artista dà all’immagine, gli conferiscono un’aria di festa che rievoca quell’anno bicentenario che nel 2011 ha ricordato e celebrato le azioni compiute dal Libertador del popolo venezuelano e con cui ha voluto costruire un paese libero e sovrano.
[Trad. dal castigliano per ALBAinformazione di Ciro Brescia]