di Resumen Latinoamericano
18 agosto 2019.- Comunicato del Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno – Comando Generale dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale. Messico
17 AGOSTO 2019
AL POPOLO MESSICANO
AI POPOLI DEL MONDO
AL CONGRESSO NAZIONALE INDIGENO-CONSIGLIO INDIGENO DI GOVERNO
ALLA SESTA NAZIONALE E INTERNAZIONALE
ALLE RETI DI APPOGGIO, RESISTENZA E RIBELLIONE
SORELLE, FRATELLI
COMPAGNE, COMPAGNI
Vi riportiamo le nostre parole, che sono le stesse di ieri, oggi e domani, perché sono parole di resistenza e ribellione.
Nell’ottobre del 2016, quasi 3 anni fa, nel suo ventesimo anniversario, i popoli fratelli organizzati nel Congresso Nazionale Indigeno, uniti all’EZNL, si sono impegnati a passare all’offensiva per la difesa del territorio e della Madre Terra. Perseguitati dalle forze del malgoverno, dai signori della guerra, dalle imprese straniere, dai criminali e dalle leggi; considerando i morti, le ingiustizie e le provocazioni, i popoli originari, i guardiani della terra, si sono riuniti per passare all’offensiva e diffondere la parole e l’azione resistente e ribelle.
Con la nascita del Consiglio Indigeno di Governo e la nomina della sua portavoce, Marichuy, il Congresso Nazionale Indigeno si è impegnato nel compito di portare, ai fratelli e alle sorelle della campagna e della città, la parola di allerta e organizzazione. Anche l’EZLN è passato all’offensiva nella sua battaglia della parola, delle idee e per l’organizzazione.
E’ giunto il momento di rendere conto alla CIG-ICC e alla sua portavoce. La sua gente dirà se abbiamo adempiuto al nostro compito e non dobbiamo rendere conto solo a loro. Lo dobbiamo anche alle organizzazioni, gruppi, collettivi e individui (specialmente la Sesta e le Reti, ma non solo), che, in Messico e nel mondo, hanno a cuore i popoli zapatisti e, secondo i loro tempi, coordinate geografiche e modalità, indipendentemente dalla loro distanza in chilometri, indipendentemente dai muri e dai confini, o dalle barriere che ci impongono, continuano a far battere il loro cuore accanto al nostro.
L’arrivo di un nuovo governo non ci ha ingannato. Sappiamo che il Padrone non ha altra patria che il denaro, e governa il mondo e la maggior parte delle fattorie che chiama “Paesi”.
Sappiamo anche che la ribellione è proibita, così come la dignità e la rabbia. Ma in tutto il mondo, nei suoi angoli più dimenticati e disprezzati, ci sono esseri umani che resistono per non essere divorati dalla macchina e non si arrendono, non si vendono e non si arrendono. Hanno molti colori, molte sono le loro bandiere, molte le lingue che parlano, e colossali sono la loro resistenza e la loro ribellione.
Il padrone e i suoi capataz costruiscono muri, frontiere e recinzioni per cercare di contenere ciò che dicono sia un cattivo esempio. Ma non ci riescono, perché la dignità, il coraggio, la rabbia e la ribellione, non possono essere fermati o rinchiusi. Anche se si nascondono dietro mura, confini, recinzioni, eserciti e polizia, leggi e decreti, questa ribellione prima o poi li chiamerà a rispondere delle loro azioni. E non ci sarà né perdono né dimenticanza.
Sapevamo e sappiamo che la nostra libertà sarà solo opera nostra, dei popoli originari. In Messico nonostante il nuovo Capataz, ancora seguono persecuzioni e morte: in pochi mesi, una dozzina di compagni del Congresso Nazionale Indigeno – Consiglio del Governo Indigeno e attivisti sociali, sono stati assassinati. Tra questi, un fratello molto rispettato dai popoli zapatisti: Samir Flores Soberanes, ucciso dopo essere stato segnalato dal Capataz che, peraltro, porta avanti mega-progetti neoliberali che cancellano interi popoli, distruggono la natura e trasformano il sangue dei popoli originari in profitto per il Capitale.
Per questo motivo, in onore delle sorelle e dei fratelli morti, perseguitati, scomparsi o in carcere, abbiamo deciso di chiamare la campagna zapatista “SAMIR FLORES VIVE”, che si conclude oggi e che rendiamo pubblica:
Dopo anni di lavoro silenzioso, nonostante l’assedio, le campagne di menzogne, le diffamazioni, i pattugliamenti militari, la Guardia Nazionale, le campagne di controinsurrezione mascherate da programmi sociali, l’oblio e il disprezzo, siamo cresciuti e ci siamo rafforzati.
E abbiamo spezzato l’assedio.
Siamo partiti senza chiedere il permesso e ora siamo di nuovo con voi, sorelle e fratelli, compagne e compagni. L’assedio del governo è stato superato, non ha funzionato e non funzionerà mai. Seguiamo strade e percorsi che non esistono su mappe e che i satelliti non vedono perché si trovano solo nei pensieri dei nostri vecchi.
Con noi zapatisti, nei nostri cuori, facciamo camminare anche la parola, la storia e l’esempio dei nostri popoli, dei nostri figli, anziani, uomini e donne. Fuori troviamo casa, il cibo, ascolto e parole. Ci siamo capiti come si intendono solo coloro che condividono non solo il dolore, ma la storia, l’indignazione e la rabbia.
Così abbiamo compreso non solo che le recinzioni e i muri servono solo per la morte, ma anche che la compravendita delle coscienze dei governi è sempre più inutile. Non ingannano più, non convincono più, si arrugginiscono, si rompono, hanno già fallito.
E’ così che usciamo. Il Grande Capo è stato lasciato indietro, pensava che il suo recinto ci avrebbe trattenuti. Da lontano abbiamo visto le sue spalle fatte di guardie nazionali, soldati, poliziotti, progetti, aiuti umanitari e menzogne. Siamo andati avanti e indietro, dentro e fuori. 10, 100, 1000 volte l’abbiamo fatto e il Grande Capo faceva la guardia ma non riusciva a vederci, confidando nella paura che incuteva.
Abbiamo lasciato gli assedianti come una macchia sporca, accerchiati essi stessi all’interno di un territorio ora molto più esteso, un territorio che diffonde ribellione.
Fratelli e sorelle, compagni e compagne:
Ci presentiamo davanti a voi con nuovi Caracoles e Municipi Autonomi Ribelli e Zapatisti in nuove aree del Messico sudorientale.
Ora avremo anche centri di resistenza autonoma e ribellione zapatista. Nella maggior parte dei casi, questi centri ospiteranno anche Caracoles [centro politico-culturale e legislativo], Consigli del Buon Governo e Municipi Autonomi Ribelli Zapatisti.
Anche se lentamente, come suggerisce il loro stesso nome[ Caracol significa lumaca], i 5 Caracoles originali sono nati dopo 15 anni di lavoro politico e organizzativo; e anche i Municipi Autonomi Ribelli Zapatisti e i loro Consigli del Buon Governo hanno dovuto proliferare e aspettare per vedere i risultati. Ora ci saranno 12 Caracoles con i loro rispettivi Consigli di Buon Governo.
Questa crescita esponenziale, che oggi ci permette di uscire di nuovo dall’assedio, è dovuta fondamentalmente a due fattori:
Uno, il più importante, è il lavoro politico-organizzativo e l’esempio delle donne, uomini, bambini e anziani che sono la base di appoggio zapatista. In special modo le donne e i giovani zapatisti. Compagne di ogni età si sono mobilitate per parlare con altre sorelle, con o senza organizzazione. I giovani zapatisti, senza abbandonare i loro gusti e desideri, hanno imparato ancora di più dalla scienze e dalle arti contagiando sempre più giovani. La maggior parte di questa gioventù, principalmente donne, si sono assunte questo compito immergendolo nella creatività, ingegno e intelligenza che le è propria. Così possiamo dire, senza dolore e con orgoglio, che le donne zapatiste non solo vanno avanti, come l’uccello Pujuy, per indicare il cammino e non smarrirci, ma sono anche al nostro fianco per evitare che deviamo dal percorso e alle nostre spalle per non farci rallentare.
Il secondo fattore è la politica governativa che mira a distruggere la comunità e l’ambiente naturale, in particolare la politica dell’attuale governo autodenominato “Quarta Trasformazione”. Le comunità tradizionalmente partitiche sono state danneggiate dal disprezzo, dal razzismo e dalla voracità dell’attuale governo, e stanno passando alla ribellione aperta o nascosta. Chiunque pensasse che con la sua politica controinsurrezionale di sussidi, il governo attuale, avrebbe diviso lo zapatismo e comprato la fedeltà dei non zapatisti, alimentando lo sconto e la sfiducia, ha prestato solo le motivazioni che mancavano per convincere i fratelli e le sorelle che è necessario difendere la terra e l’ambiente naturale.
Il Mal Governo ha creduto, e tuttora crede, che quello di cui i popoli hanno bisogno e aspettano siano sussidi economici.
Oggi, i popoli zapatisti e molti altri che non lo sono, così come i popoli fratelli del CNI della zona sudorientale del Messico e in tutto il Paese, rispondono e dimostrano che si sono sbagliati.
Sappiamo che l’attuale Capataz si è formato nella fila del PRI e nella concezione “indigenista” secondo la quale i popoli originari desiderano solo vendere la propria dignità e smettere di essere ciò che sono, che gli indigeni sono pezzi da museo, pezzi di artigianato colorato che i potenti usano per occultare il grigio del proprio cuore. Al Capataz preoccupa solo che i suoi Muri-Treni (quello dell’Istmo e quello ignobilmente chiamato “Maya”) passino attraverso le rovine archeologiche di un’antica civiltà, in modo da deliziare la vista dei turisti-passeggeri. [da dicembre 2018 è stato lanciato il piano del Tren Maya, una nuova linea di 1.525 chilometri pensata per collegare lo stato del Chiapas alla penisola dello Yucatan, con l’obiettivo di rilanciare il turismo e l’occupazione. Il treno passerà attraverso le aree in cui risiede la comunità etnica dei Maya, ma anche i principali siti archeologici della civiltà Maya, come quelli patrimonio Unesco di Cancun e Chichén Itzá NDT]
Ma noi popoli originari siamo vivi, ribelli e in resistenza. Il Capataz ora intende rimettere in circolazione uno dei suoi caporali, un avvocato che un tempo è stato indigeno, e che ora, come sempre nella storia del mondo, si dedica a dividere, perseguitare e manipolare quelli che un tempo erano i suoi simili. Ma noi indigeni siamo vivi, ribelli e resistenti. Il capo dell’INPI si sfrega ogni giorno la coscienza con la pietra pomice per eliminare ogni traccia di dignità. Crede che così che la sua pelle diventerà bianca e la sua ragione quella del Padrone. Il Capataz si congratula con lui e si congratula con se stesso: non c’è niente di meglio per cercare di controllare i ribelli che un pentito, un apostata a pagamento, per trasformarli in marionette dell’oppressore.
Negli ultimi 25 e più anni abbiamo imparato.
Anziché scalare posizioni all’interno del Mal Governo o diventare una cattiva copia di coloro che ci umiliano e ci opprimono, l’intelligenza e conoscenza che abbiamo è stata dedicata alla nostra crescita e forza.
Grazie alle sorelle e ai fratelli del Messico e del mondo che hanno partecipato agli incontri e ai seminari che abbiamo convocato, la nostra immaginazione e creatività, così come la nostra conoscenza, si sono aperte e sono diventate più universali, cioè più umane. Abbiamo imparato a guardare, ascoltare e parlare all’altro senza derisione, condanna o pregiudizi. Abbiamo imparato che un sogno che non abbraccia il mondo è un piccolo sogno.
Ciò che ora è noto e pubblico, è stato un lungo processo di riflessione e di ricerca. Migliaia di assemblee di comunità zapatiste, nelle montagne del sud-est del Messico, pensavano e cercavano strade, modi e tempi. Sfidando il disprezzo dei potenti, che ci indicavano come ignoranti e sciocchi, abbiamo usato intelligenza, conoscenza e immaginazione.
Qui li chiamiamo i nuovi Centri di Resistenza Autonoma e Ribellione Zapatista (CRAREZ). Ci sono 11 nuovi centri, più i 5 Caracoles originali. Inoltre, sommando i Municipi Autonomi originari, che sono 27, in totale i centri zapatisti sono 43.
Nomi e posizione delle nuove Caracoles e Marez[Municipi Autonomi Ribelli Zapatisti]:
1 – Nuovo Caracol, chiamato: Colectivo el corazón de semillas rebeldes, memoria del Compañero Galeano. La Giunta di Buon Governo ha preso il nome di: Pasos de la historia, por la vida de la humanidad. Sede La Unión. Terra recuperata. A fianco dell’ejido[terreno comune di uso pubblico] San Quintín, dove si trova la caserma dell’esercito del Mal Governo; Municipio di Ocosingo.
2 – Nuevo Municipio Autónomo, chiamato: Esperanza de la Humanidad; sede: ejido Santa María. Municipio ufficiale di Chicomuselo.
3 – Otro Nuevo Municipio autónomo, chiamato: Ernesto Che Guevara. Sede: El Belén. Municipio ufficiale di Motozintla.
4 – Nuevo Caracol chiamato: Espiral digno tejiendo los colores de la humanidad en memoria de l@s caídos. La Giunta di Buon Governo ha assunto il nome: Semilla que florece con la conciencia de l@s que luchan por siempre. Sede:Tulan Ka’u, terra recuperata. Municipio ufficiale di Amatenango del Valle.
5 – Otro Caracol Nuevo. chiamato: Floreciendo la semilla rebelde. La Giunta di Buon Governo ha assunto il nome: Nuevo amanecer en resistencia y rebeldía por la vida y la humanidad. Sede: PobladoPatria Nueva, terra recuperata. Municipio ufficiale di Ocosingo.
6 – Nuevo Municipio Autónomo, chiamato: Sembrando conciencia para cosechar revoluciones por la vida. Sede: Tulan Ka’u. Terra recuperata. Municipio ufficiale di Amatenango del Valle.
7 – Nuevo Caracol. Chiamato: En Honor a la memoria del Compañero Manuel. La Giunta di Buon Governo ha assunto il nome: El pensamiento rebelde de los pueblos originarios. Sede: Dolores Hidalgo. Terra recuperata. Municipio ufficiale di Ocosingo.
8 – Otro Nuevo Caracol, chiamato: Resistencia y Rebeldía un Nuevo Horizonte. La Giunta di Buon Governo ha assunto il nome: La luz que resplandece al mundo. Sede: el Poblado Nuevo Jerusalén. Terra recuperata. Municipio ufficiale di Ocosingo.
9 – Nuevo Caracol, chiamato: Raíz de las Resistencias y Rebeldías por la humanidad. La Giunta di Buon Governo ha assunto il nome: Corazón de nuestras vidas para el nuevo futuro. Sede: ejido Jolj’a. Municipio ufficiale di Tila.
10 – Nuevo Municipio Autónomo, chiamato: 21 de Diciembre. Sede: Ranchería K’anal Hulub. Municipio ufficiale di Chilón.
11 – Nuevo Caracol, chiamato: Jacinto Canek. La Giunta di Buon Governo si chiama: Flor de nuestra palabra y luz de nuestros pueblos que refleja para todos. Sede: Comunidad del CIDECI-Unitierra. Municipio ufficiale di San Cristóbal de las Casas.
Cogliamo l’occasione per invitare la Sesta, le Reti, la CNI e tutte le persone oneste a venire e, insieme ai popoli zapatisti, a partecipare alla costruzione della CRAREZ, sia procurando materiali e sostegno economico, che martellando, tagliando, trasportando, orientando e vivendo con noi. O nella forma e nel modo che ritengono più opportuno. Nei prossimi giorni renderemo pubblica una lettera che spiegherà come, quando e dove sarà possibile registrarsi per partecipare.
Convochiamo la CNI-CIG per incontrarci e far conoscere il lavoro al quale ci siamo dedicati, per condividere i problemi, le difficoltà, i contraccolpi, gli errori, i semi che servono per mietere il meglio dalla lotta, ma anche i semi che vediamo che non ci danno un raccolto migliore, ma tutto il contrario, in modo da non ricadere negli stessi errori. Per incontrare chi vuole davvero organizzare la lotta e che incontriamo per parlare di buoni e cattivi raccolti. Nello specifico, proponiamo la realizzazione congiunta, in uno dei Caracol, di quello che potrebbe essere chiamato FORUM IN DIFESA DEL TERRITORIO E DELLA TERRA MADRE, o come meglio credete, aperto a tutte le persone, gruppi, collettivi e organizzazioni che sono impegnati in questa lotta per la vita. La data che vi proponiamo è il mese di ottobre 2019, nei giorni che crederete più opportuni. Allo stesso modo, vi offriamo uno dei Caracol per tenere la riunione o l’assemblea della CNI-CIG, nella data che converrete.
Invitiamo LA SESTA E LE RETI ad avviare l’analisi e la discussione per la formazione di una Rete Internazionale di Resistenza e Ribellione, Polo, Nucleo, Federazione, Confederazione, o come si chiamerà, basata sull’indipendenza e l’autonomia di chi la forma, rinunciando esplicitamente all’egemonia e all’omologazione, in cui la solidarietà e il sostegno reciproco sono incondizionati, le esperienze positive e negative delle reciproche lotte sono condivise, e si lavora per diffondere le storie dal basso e da sinistra.
A tal fine, come zapatisti, convocheremo incontri bilaterali con gruppi, collettivi e organizzazioni che lavorano nelle loro territori. Non faremo grandi riunioni. Nei prossimi giorni vi metteremo a conoscenza del come, quando e dove questi incontri bilaterali che vi proponiamo si terranno. Naturalmente, sarà comunicato a coloro che accettano e tenendo conto dei loro calendari e latitudini.
A chi dell’Arte, della Scienza e del Pensiero Critico ne ha fatto la sua vocazione e la sua vita, saranno invitati a festival, incontri, seminari, feste, scambi, o come vorrete chiamarli. Vi faremo sapere come, quando e dove si svolgeranno. Questo include il CompArte [ gioco di parole che unisce condividere arte] e il Festival del cinema “Puy ta Cuxlejaltic”, ma non solo. Abbiamo pensato di realizzare delle CompArtes speciali secondo le singole Arti. Per esempio: Teatro, Danza, Arti Plastiche, Letteratura, Musica, ecc. Ci sarà un’altra edizione delle ConCiencias [gioco di parole che unisce coscienza e scienza], magari a partire dalle Scienze Sociali. Ci saranno i semenzai del Pensiero Critico, magari partendo dal tema della Tempesta.
E SOPRATTUTTO A COLORO CHE CAMMINANO CON DOLORE E RABBIA, CON RESISTENZA E RIBELLIONE, E SONO PERSEGUITATI:
Inviteremo a riunioni con i parenti di coloro che sono stati uccisi, scomparsi o imprigionati. A queste riunioni saranno presenti anche le organizzazioni, i gruppi e i collettivi che accompagnano il dolore di queste famiglie, la loro rabbia e la loro ricerca della verità e della giustizia. L’unico obiettivo sarà quello di conoscersi e scambiarsi non solo dolori, ma anche e soprattutto le esperienze in quella ricerca. I popoli zapatisti si limiteranno ad essere ospiti.
Le compagne zapatiste convocheranno un nuovo Incontro delle Donne che lottano, nei tempi, luoghi e modalità che decideranno, e comunicando quando e attraverso il mezzo di informazione che riterranno più opportuno. Una volta per tutte avvertiamo che l’incontro sarà solo per le donne, motivo per cui non è possibile fornire altri dati.
Vedremo se c’è un modo per tenere un incontro con gli Otroas [coloro che non sono né uomini né donne gli zapatisti li chiamano Otraoas], con l’obiettivo di condividere, oltre che il dolore, anche le ingiustizie, le persecuzioni e altre stronzate che subiscono, ma soprattutto per condividere le loro forme di lotta e la loro forza. Noi popoli zapatisti ci limiteremo ad essere ospiti.
Vedremo se un incontro di gruppi, collettivi e organizzazioni che difendono i diritti umani sarà possibile, nella forma e nelle modalità che essi stessi decideranno. I popoli zapatisti si limiteranno ad essere ospiti.
-*-
Compagni e fratelli:
Siamo qui, siamo zapatisti. Per essere visti, ci siamo coperti i volti; affinché ci chiamassero, abbiamo nascosto negavano il nostro nome; puntiamo sul presente per avere un futuro e, per vivere, moriamo. Siamo zapatisti, per lo più indigeni con radici Maya, non ci vendiamo e tanto meno ci arrendiamo.
Siamo ribellione e resistenza. Siamo uno dei tanti martelli che abbatteranno i muri, uno dei tanti venti che spazzeranno la terra e uno dei tanti semi da cui nasceranno altri mondi.
Siamo l’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale.
Dalle montagne del sud-est messicano.
A nome delle basi di supporto zapatisti, uomini, donne, bambini e anziani e del Comitato Rivoluzionario Indigeno Clandestino – Comando Generale degli Zapatisti.
Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale
Subcomandante Insurgente Moisés
Messico, agosto 2019
[Trad. dal castigliano per ALBAinformazione di Alessio Decoro]
"Mi piace":
"Mi piace" Caricamento…