da HispanTv
I soldati israeliani hanno riconosciuto di aver commesso crimini di guerra durante l’offensiva militare di 51 giorni contro la Striscia di Gaza, verificatisi tra luglio ed agosto passato.
Secondo l’informativa pubblicata sabato dal giornale israeliano “Maariv”, i soldati del regime d’Israele sono consapevoli delle atrocità perpetrate nell’enclave costiero palestinese, in particolare nella città di Rafah ed essi temono l’inizio di investigazioni al riguardo.
Come hanno confessato gli stessi soldati israeliani, durante l’offensiva di 51 giorni contro Gaza, sono stati ignorati tutti i valori morali ed i principi bellici.
Pertanto, prosegue l’informativa, i soldati hanno sollecitato i tribunali militari israeliani a sforzarsi per impedire l’inizio di qualsiasi investigazione.
Il passato 23 luglio, il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni unite (UNHRC) ha comunicato la creazione di una commissione, composta da tre esperti, per indagare i crimini di guerra durante gli attacchi israeliani contro l’occupata Striscia di Gaza.
La commissione deve comunicare entro il marzo 2015 al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni unite i risultati delle inchieste sulle oltre sette settimane di aggressioni sioniste contro Gaza.
Le autorità palestinesi, a loro volta, hanno assicurato che non risparmieranno alcuno sforzo per condurre dinnanzi alla giustizia i responsabili del massacro, tra loro alti dirigenti militari israeliani.
Ieri, il Ministero della Salute palestinese ha pubblicato un nuovo comunicato in cui si indica che 2310 Palestinesi circa hanno perso la vita in conseguenza della recente offensiva israeliana contro la Striscia di Gaza.
Tra le vittime si trovano 1802 uomini e 508 donne, mentre ci sono 10.626 feriti ,in sostanza 7275 uomini e 3351 donne.
L’offensiva israeliana contro l’enclave costiero palestinese è durata dagli inizi di luglio sino al termine di agosto ed il regime sionista ha distrutto anche 11 mila tra case, moschee e scuole.
[Trad. dal castigliano per ALBAinformazione di Antonio Cipolletta]