di Romina Capone
Sono trascorsi esattamente centosessantatré anni da quando per la prima volta si aprirono le porte del Consolato Generale della Repubblica Bolivariana del Venezuela a Napoli. Un numero che lascia spazio a profonde riflessioni storiche. Sono passate più di sette generazioni le quali hanno visto diverse trasformazioni politiche sia in Venezuela sia in Italia, dove Napoli da sempre è stata il baricentro dei cambiamenti.
Il popolo napoletano e quello latinoamericano: i due Sud. Ma c’è un volto in particolare che esprime la grandezza del Consolato venezuelano e il magistrale lavoro svolto sul territorio negli ultimi anni; è quello di Amarilis Gutiérrez Graffe: ad oggi Console Generale de Primera della Repubblica Bolivariana del Venezuela a Napoli. Senza di lei i rapporti di solidarietà internazionalista non sarebbero stati gli stessi. Nel corso del suo mandato alla guida del Consolato, durato circa quattro anni, Amarilis Gutiérrez Graffe ha costruito un collettivo di lavoro interno, e ha radunato, accorpato ed unito un collettivo di appoggio costituito da tutte quelle vastissime realtà popolari presenti ed attive nella Città Metropolitana di Napoli.

Lo spessore di un paese si rispecchia, agli occhi dei popoli, nella classe politica e nei loro rappresentanti all’estero. Il testimone dunque ora passa nelle mani di Esquía Alejandra Rubin de Celis Nuñez, designata nuova Console Generale del Venezuela nella sede di Napoli.