Julián Isaías Rodríguez: «ALBA alternativa alla crisi del capitalismo»

da mppre.gob.ve

In occasione del 1° Incontro delle Comunità Andine e Latinoamericane tenutosi presso la Casa del Popolo di Torpignattara, l’Ambasciatore della Repubblica Bolivariana del Venezuela in Italia, Julián Isaías Rodríguez, ha affermato che L’alleanza Bolivariana per i Popoli della Nuestra America – Trattato del Commercio dei Popoli (ALBA-TCP) è un modello alternativo alla crisi.

L’incontro è stato organizzato dalla Rete Comunità Andina (CAN) in Italia, il cui obiettivo era quello di sensibilizzare i presenti circa le problematiche dei migranti latinoamericani nella penisola italiana, in particolare, le comunità andine di Bolivia, Colombia, Ecuador e Perù.

Dal momento che l’ALBA-TCP è diventata un vero e proprio modello di riferimento in materia di complementarità e cooperazione reciproca tra i popoli, gli organizzatori hanno considerato opportuno invitare il massimo rappresentante diplomatico di uno dei paesi fondatori dell’alleanza.

Durante l’attività, l’Ambasciatore Rodríguez ha dichiarato con forza che l’ALBA è il riflesso «dell’integrazione latinoamericana dei popoli, dal basso, partendo dai movimenti popolari», e nasce ispirata «dalle battaglie anticoloniali, anticapitaliste, anti-patriarcali e antimperialiste».


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Moldavia: il popolo cambia rotta e si rivolge verso la Russia

cattura2a cura di Enrico Vigna, 14 novembre 2016

MOLDAVIA: alle elezioni presidenziali il popolo moldavo cambia rotta e cerca un alternativa, rivolgendosi verso la Russia. Una svolta geopolitica.

Dopo decenni di rapine e saccheggio sistematico del paese compiuto dai politici e dai partiti legati, finanziati e protetti dall’occidente, dal Fondo Monetario Internazionale, dalla Banca Mondiale, dall’Unione Europea e dalla NATO, che hanno portato il paese ad essere il paese più povero d’Europa; infatti secondo uno studio del FMI basato sul reddito pro-capite a parità di potere di acquisto, in Moldavia risulta di 5.006 dollari pro-capite. Questo è un dato riferito a chi materialmente vive nel paese, altro discorso andrebbe fatto per chi è emigrato in occidente.

Anche un rapporto dell’UNDP (United Nations Development Programme), ha stabilito che l’8,1% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà internazionale di 1,25 dollari al giorno (2000-2007); ma il 48,5% vive al di sotto della cosiddetta soglia di povertà nazionale.                                        

La Moldavia è un paese con circa 3.600.000, di cui oltre la metà vivono all’estero, situata tra Ucraina e Romania. Si parla rumeno, come lingua ufficiale, ma una grande parte parla russo.                             

La Moldavia, posizionata alla 103esima posizione nella Corruption Perceptions Index 2015 di Trasparency International è anche considerato uno dei Paesi più corrotti d’Europa, preceduta nella classifica solo dalla Georgia.
Il 13 novembre c’è stato il secondo turno delle elezioni presidenziali, dove ha prevalso il candidato del Partito Socialista della Repubblica di Moldavia, con il 52,18% complessivo, ma senza i voti esteri, in Moldavia la media è del 75%. Questo nonostante  tutto l’insieme dei “poteri forti” del sistema, partiti, apparati, media e ONG filooccidentali hanno profuso ogni sforzo e investimento finanziario, sabotaggi elettorali, ricatti, pressioni e minacce sulla stampa e i media, completamente in mano ai potentati filo occidentali. Un esempio denunciato dal Blocco elettorale per  il candidato socialista Dodon è quello che, mentre nei paesi occidentali il governo moldavo ha istituito centinaia di seggi per permettere di votare i propri emigrati, in stragrande maggioranza fautori dell’occidente in quanto arricchitisi e culturalmente occidentalizzati, un dato che non ha bisogno di ulteriori commenti, al primo turno in Italia l’80% aveva votato per l’americana Sandu e il 7% per Dodon! In Russia e in altri paesi dove i  lavoratori emigrati non riconoscono l’occidente come un modello o una soluzione, il governo ha ridotto ad una minima presenza i seggi, basta pensare che in una città come Mosca, dove vivono e lavorano oltre 700.000 moldavi emigrati, le scorse elezioni erano stati messi 3 seggi.

Al ballottaggio erano arrivati Igor Dodon, giurista ed economista, fino al 2011 esponente dei comunisti moldavi e poi entrato nel Partito Socialista, di cui è attualmente presidente, e Maia Sandu, ex ministro dell’educazione dal 2012 al 2015, dei governi del corrotto Filat, oggi imprigionato; esponente del partito Azione e Solidarietà, sostenuta dagli USA e dall’UE, laureatasi negli Stati Uniti dove ha  vissuto dal 1989 al 1994, funzionaria della Banca Mondiale, protetta della Fondazione Soros.                                                                                                                                                                                
Igor Dodon un uomo che viene dal popolo,  padre di tre figli, persona che ha realizzato la Fondazione benefica “Soluzione“, che, in tutti gli anni della sua esistenza ha aiutato decine di migliaia di persone; che ha organizzato ed è diventanto leader della campagna patriottica “Amo la Moldavia”, in cui si sono svolte  centinaia di azioni al livello nazionale, volte a sostenere l’identità moldava e la difesa dell’ Ortodossia come patrimonio spirituale del popolo.                                                                                                                                               

Lo scontro tra i candidati era molto profondo e andava oltre la piccola realtà moldava ma investe una modificazione di equilibri in quell’area, con valenze geopolitiche, che potrebbe dare un forte colpo alle mire egemoniche e imperialistiche occidentali; basti pensare al problema interno della Transnistria, al rapporto finora stretto tra i golpisti ucraini di Kiev e le forze proeuropee di Chisinau, la posizione verso le Repubbliche Popolari del Donbass, della Bielorussia, dell’Ossezie del Sud e soprattutto la posizione di rifiuto della NATO, questa sì una questione delicata e foriera di stravolgimenti strategici; oltre al rifiuto di una riunificazione, di fatto un assoggettamento, con la Romania.                                                                                                                                                                              

La Sandu sosteneva l’accordo ratificato nel 2014 di Associazione e Libero Scambio con l’Unione Europea, di cui è oggi parte,  il Dcfta (Deep and Comprehensive Free Trade Area;, Dodon invece ha proposto e sostenuto l’ingresso della Moldova nell’Unione Economica Eurasiatica con Bielorussia, Kazakistan, Russia, Armenia e Kirghizistan e la ricerca relazioni più strette ed investimenti con la Cina.                                                                                                                                                                         
La vittoria di Dodon è fondata al 90% sulla popolazione che vive la devastata realtà sociale prodotta da oltre trentanni di rapine e privatizzazioni selvagge, dai lavoratori e i contadini più poveri, dalle minoranze regionali come i Gagauzi, i Bessarabi e i Russi; dalle centinaia di migliaia di emigrati in Russia; e anche la Chiesa ortodossa sostiene il cambiamento.                                                                                            

La candidata europeista era sostenuta soprattutto dagli abitanti della capitale Chișinău, dagli approfittatori insediatisi in uffici statali e pubblici, attraverso corruzione e favoritismi politici e sopratutto dagli emigrati in occidente.                                                                                                                                    

Ora, come sempre, si tratterà di aspettare l’applicazione dell’ottima piattaforma elettorale nel concreto della realtà moldava, e soprattutto i prossimi passaggi, tra cui appare evidente la prospettiva di indire nuove elezioni politiche.                                                                                                                                                                            

Una cosa è certa: i programmi finora adottati, sfociati in risultati di immiserimento e devastazioni sociali, prodotti dalle politiche occidentali nei paesi ex sovietici, hanno qui trovato una inaspettata battuta d’arresto e il popolo moldavo, come quello di altre realtà dell’area orientale europea, stanno riprendendo in mano il loro destino e la speranza ritrova un germoglio da coltivare e rinforzare.                            

In ogni caso un segnale inquietante per le mire di espansione e dominio delle strategie politiche occidentali e soprattutto di quelle militari e di sopraffazione della NATO.

Questa la PIATTAFORMA ELETTORALE del Partito Socialista della Repubblica di Moldavia, con cui ha vinto nelle elezioni preside 

IGOR DODON
Durante i primi 100 giorni intraprenderò i  seguenti passi:

  • Ristabilirò il partenariato strategico con la Russia. La mia prima visita come Presidente del paese avrà come destinazione Mosca. Avvierò le trattative per sviluppare un accordo di partnership strategica di amicizia con la Federazione Russa, per la cooperazione economica e la risoluzione pacifica del conflitto in Transnistria. L’obiettivo che mi pongo è l’apertura completa del mercato russo per i prodotti moldavi e il sollevamento di tutti i divieti imposti ai cittadini moldavi riguardo il soggiorno in Russia.
  • Insisterò per organizzare le elezioni parlamentari anticipate. Lancerò consultazioni con tutti i partiti politici e la società civile per elezioni parlamentari anticipate.
  • Avvierò azioni concrete e negoziali per  la riunificazione del paese.
    Mi  incontrerò con il leader transnistriano a Tiraspol. Metteremo in discussione i problemi accumulati nei rapporti tra la parte destra e sinistra del Nistru e raggiungeremo un compromesso sulla proposta di una soluzione politica e pacifica.
  • Sosterrò la pace. Andrò a Bruxelles e insisterò sulla creazione di una commissione trilaterale, con la partecipazione di Stati Uniti, UE e Russia al fine di assicurare garanzie internazionali per la neutralità della Moldova.
  • Chiusura all’unificazione con la Romania 

    Mi rivolgerò al presidente rumeno con l’iniziativa di firmare un Trattato di base moldavo-rumeno riguardo il regime di confine. Darò direttiva al Servizio di Informazione e Sicurezza e alla Procura di agire contro le organizzazioni unioniste, e quindi antistataliste di Moldova. Otterrò l’approvazione in Parlamento  di una legge che vieta l’unionismo

 

  • Intraprenderò il processo di rilancio del paese.                               
  • Proporrò  una nuova composizione del Consiglio di Sicurezza Supremo e dell’Istituzione Presidenziale con personalità di patrioti ed esperti. Chiederò che siano puniti tutti i colpevoli del “furto del secolo” e la distruzione del paese. Proporrò al Governo e al Parlamento  nuove strategie di sicurezza nazionale e di difesa della Repubblica di Moldova.                                               Darò indicazioni al Governo sulla realizzazione delle priorità indicate nel programma  “economia sviluppata e giustizia sociale “, che si concentrerà in primo luogo sulla creazione di posti di lavoro, sull’aumento delle pensioni e degli stipendi. Tutte le questioni importanti e controverse saranno decisi dal popolo attraverso un referendum.

Per la patria, per il popolo.

Statualità, Neutralità, Identità moldava.

Economia forte e Giustizia sociale.

Relazioni di amicizia con la Russia. Protezione dell’Ortodossia.

La crisi degli ultimi anni in Moldova si è ulteriormente rafforzata. Il paese è vicino al collasso.                                                                                                                                                                                                             

Gli ultimi 7 anni del governo eurounionista ha portato la nostra repubblica a un crollo totale.                           

I cinque governi corrotti succedutisi , la sottrazione di miliardi nel sistema finanziario-bancario,  oltre al 70% dei prestiti e concessioni, hanno portato sull’orlo del collasso totale la Moldova.                                                         

Il Partito Socialista ha organizzato innumerevoli proteste.                                                                    

Come risultato di queste manifestazioni è stato arrestato e condannato uno dei principali leader della politica corrotta moldava, l’ex primo ministro del paese, Vlad Filat.                                                        

Allo stesso tempo sono stati licenziati altri funzionari dei governi filo-europei, per corruzione e la depredazione che ha subito il popolo. Insieme siamo riusciti ad ottenere le elezioni  presidenziali diretti.

Una vittoria in queste elezioni significa l’unica possibilità per cambiare la situazione nel paese, per creare un’alternativa al regime criminal-oligarchico e ottenere elezioni parlamentari anticipate, per iniziare la ricomposizione della società e rilanciare il Paese.

BASTA CON UNO STATO SEQUESTRATO!                                                                                                     

Negli ultimi anni, la Moldova è arrivata ad essere detenuta da oligarchi. E’ un dato di fatto riconosciuto sia nel paese che all’estero. Al momento, la situazione si è aggravata: Parlamento, Governo, Magistratura, Forze dell’ordine, la maggior parte dei mass-media, compresa la televisione nazionale, tutti i flussi finanziari del paese sono concentrati nelle mani degli oligarchi.                               

Questo non può essere più tollerato.

LA ROTTURA CON LA RUSSIA                                                                                                                                                   

La politica irresponsabile del regime al potere dal 2009, ha portato a una crisi senza precedenti nelle relazioni con il nostro principale partner strategico: la Federazione Russa. La chiusura del mercato russo ha provocato il fallimento di agricoltori, la distruzione di migliaia di ettari di alberi da frutta, la scomparsa di decine di migliaia di posti di lavoro. Il paese ha subito danni di milioni.                                    

Più di 700 mila dei nostri cittadini, che lavorano in Russia, sono messi in difficoltà. In pericolo sono anche le loro famiglie rimaste a casa, che sono da loro sostenute.                                                                          

Il regime degli oligarchi continua ad aggravare la situazione cercando di vietare la trasmissione di canali televisivi russi, con una feroce propaganda anti-russa in tutti i media controllati dal sistema.

I MILIARDI DIROTTATI.                                                                                                                                                       

Il mondo intero ha imparato a conoscere la Moldavia dopo le frodi criminali, approvate anche dal governo Iurie Leanca, dove ha partecipato anche Maia Sandu. Ora questi due sono candidati alle presidenziali, per cercare di sfuggire alle loro responsabilità.                                                                                          

I criminali hanno rubato fondi dal paesi pari a un miliardo di euro.                                                     

“Il furto del secolo” è stato uno dei colpi più tremendi assestati all’economia e alla vita del paese, avendo avuto come effetto l’aumento delle tasse e l’abbassamento della capacità delle persone di acquistare lo stretto necessario, così il regime degli oligarchi intende riequilibrare le perdite dei miliardi rubati ai cittadini. 

LA POVERTA’ ASSOLUTA.

L’Economia e il settore sociale sono tornati nei tempi turbolenti degli anni ’90.                                                                       
La Moldova è sull’orlo di un’esplosione sociale. Tutti i prestiti contratti vengono utilizzati per il consumo.                                                                                                                                                                      
I beni pubblici proficui sono venduti a prezzi stracciati. Il 70 per cento della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà. Circa un milione di persone, secondo i dati presentati proprio da parte del governo, che in precedenza negava queste cifre, vivono e lavorano all’estero. Se ne vanno le persone tra i più competenti. Più della metà di coloro che si trovano adesso all’estero sono persone e famiglie giovani. Purtroppo, un gran numero di giovani famiglie hanno  deciso definitivamente di non ritornare in patria.                                                                                                                                                 
Il cosiddetto governo ha organizzato un genocidio sociale. Questo influisce soprattutto sui pensionati, i disabili, le famiglie numerose. Gli imprenditori onesti, che contribuiscono più o meno a mantenere il bilancio del paese, sono costretti a chiudere e vendere le loro attività. 

PER I BAMBINI! PER I GENITORI! PER LA FEDE! PER LA GIUSTIZIA!

PER IL PAESE!

DISTRUZIONE DI FAMIGLIE.                                                                                                                

Attualmente, ci sono più di 150 mila bambini  soprannominati orfani sociali. I loro genitori sono vivi, ma non hanno visto da tanto  tempo i loro bambini. Si rompono le famiglie. L’istituzione del matrimonio è screditato.                                                                                                                                              
La povertà porta i giovani a rinviare la fondazione di una famiglie e la nascita dei figli. La felicità umana è stata convertita in denaro.                                                                                                      

Mentre le persone lasciano il loro paese in cerca di guadagni, i loro bambini  crescono senza cure e supervisione parentali e gli anziani rimangono senza cura da parte dei figli.

ATTACCHI CONTRO L’ORTODOSSIA E CONTRO I VALORI TRADIZIONALI.                              

Ogni giorno si verificano provocazioni verso la Chiesa ortodossa. Ci vengono imposti modelli di vita stranieri, si impone una nuova moda.Viene promosa l’ irresponsabilità verso i bambini, i genitori, la società, la fede, la patria, una sorta di “schiavitù liberale”.

RISCHIO DI PERDITA STATALITA’                                                                                                                              

Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da una deliberata distruzione dell’economia, del settore sociale. Dal piccolo schermo ci persuadono con l’idea che non dobbiamo studiare la nostra storia, la nostra lingua, che siamo di un’altra nazionalità, che dobbiamo fare causa comune con qualcuno contro gli altri.                                                                                                                                                       
Si costruiscono continuamente tentativi di far litigare tra di loro coloro che per secoli hanno vissuto insieme su questa terra, hanno costruito insieme la Moldova: moldavi, russi, ucraini, gagauzi, bulgari, ebrei e altri, tutto popolo moldavo.                                                                                                                                                                        

Il loro obiettivo è di distruggere la Moldova, annettendola a un altro stato entro il 2018.                                               

Per questa occasione, in Romania è già stato istituito una commissione speciale, in Moldova le strutture che governano sono piene di traditori della Patria.

Oggi, come non mai, le elezioni presidenziali del paese sono importanti per mantenere il nostro paese sulla mappa del mondo. Le elezioni del Presidente della Repubblica sono importanti per contrastare le azioni criminali di una cricca di  usurpatori politici, per fermare il scivolamento nel caos, per porre fine alle umiliazioni di cui sono soggetti  i nostri cittadini.                                                                                                            

Una delle principali missioni come futuro presidente sarà quello di ripristinare la fiducia della gente nello stato, nelle qualità del proprio potenziale, per avviare il rilancio del Paese.                                               

Sono stato spesso in situazioni in cui è stato necessario risolvere i problemi più difficili del Paese, aiutare le persone, difendere i loro interessi. So cosa devo fare in qualità di Presidente.                                 

Ho una squadra di esperti con una visione chiara per sconfiggere il regime attuale e iniziare la rinascita del Paese.

NEL CONSIGLIO SUPREMO DELLA SICUREZZA CI SARANNO SOLO PATRIOTI.                              

Porterò nel Consiglio Supremo di Sicurezza esperti e  statalisti convinti. La maggior parte delle riunioni del Consiglio Supremo di Sicurezza  saranno  rese pubbliche, con la partecipazione dei mezzi di comunicazione.

DIVIETO DI CITTADINANZA DOPPIA PER I FUNZIONARI PUBBLICI.                                               

Nessuna nomina che dipende dal Presidente potrà essere sarà fatta per persone che sono cittadini di altri Stati. Tutte le persone con doppia cittadinanza, che sono stati precedentemente nominati attraverso il dispositivo del Presidente, saranno licenziati o  rinunceranno alla seconda cittadinanza.

INTERDIZIONE DELL’UNIFICAZIONISMO.

La campagna aggressiva per promuovere l’unificazione con la Romania è condotta apertamente in Parlamento, al  Governo e nelle altre istituzioni pubbliche.

Premeditatamente l’unionismo viene inoculato attraverso il sistema educativo, promosso in televisione, attraverso le marce nelle principali città del paese.

Si verificano regolarmente azioni di negazione dello Stato moldavo, della storia e della lingua.

Mi attiverò per l’iniziativa di vietare per legge l’unionismo in tutte le sue forme.

Il divieto riguarderà partiti politici, organizzazioni pubbliche, le azioni e la propaganda.

Gli inviti per la liquidazione della statalità moldava  dovrebbero essere sanzionati penalmente.

GARANZIE INTERNAZIONALI PER LA NEUTRALITA’. PER LA PACE!                                                  

La Costituzione prevede che la Moldavia sia uno stato neutrale. Tuttavia, si sentono sempre più voci che  richiedono l’adesione al blocco militare NATO. Si effettuano delle provocazioni a livello statale, con la partecipazione di attrezzature militari.

Invoco la pace. Otterrò garanzie internazionali per la neutralità della Moldova. I soldati della NATO non marceranno nelle nostre strade.

LA STORIA DELLA MOLDOVA NEL PROGRAMMA SCOLASTICO.                                                       

La normativa relativa all’istruzione richiede cambiamenti fondamentali. I nostri figli devono studiare la storia del nostro paese. Nelle scuole verrà insegnata la storia della Moldova.                                 

Il nostro paese ha 657 anni. Sulla mappa del mondo e soprattutto dell’Europa troveremo pochi stati che possono vantare una storia così lunga.                                                                                                        

In questi secoli ci sono stati tentativi di disintegrarci, di sottometterci,di distruggerci, ma la Moldavia si è salvata principalmente grazie alla suo popolo.                                                              

Credo nel nostro paese e nel potere del nostro popolo. So che la Moldova ha un futuro.

Immagini della Marcia della Memoria per commemorare il 72° Anniversario della Liberazione della Moldavia dall’occupazione nazifascista 

ELABORAZIONE DI UNA NUOVA STRATEGIA DI SICUREZZA.                                                           

Avvierò l’elaborazione di una nuova strategia di sicurezza nazionale, dove alla voce minacce saranno indicati l’unificazionismo e le attività criminali degli oligarchi.                                                                                                      

In pochissimo tempo saranno  sradicati questi due flagelli.

ECONOMIA FORTE, SVILUPPATA E GIUSTIZIA SOCIALE                                                                                          

Insieme ad un team di professionisti abbiamo sviluppato un programma per lo sviluppo di medio termine. A differenza di altri, sappiamo come rilanciare l’economia, restituire alla gente la speranza e la dignità sociale. Come Presidente del paese proporrò 7 strategie presidenziali nazionali per lo  sviluppo economico e per garantire la giustizia sociale.                                                                                               

Inoltre la nostra squadra ha elaborato il programma nazionale “economia sviluppata e giustizia sociale“. Nel programma è pianificato lo sviluppo dell’industria, del settore dei servizi, il sostegno dei produttori moldavi, soprattutto quelli del campo dell’agricoltura e delle tecnologie avanzate. Questo creerà posti di lavoro, un significativo aumento delle pensioni, dei salari e delle indennità  sociali.

REFERENDUM SUL VETTORE DI  POLITICA ESTERA  DEL PAESE.                        

Il popolo e soltanto il popolo deve decidere il corso di sviluppo del nostro paese.                                           

Sarò il promotore di un referendum sul vettore di politica estera della Moldova.

Proporrò per  la Moldavia l’iniziativa di tornare al regime commerciale asimmetrico con i paesi UE, un regime favorevole per il paese. Manterremo il  regime senza visti per i cittadini moldavi nella UE e e nella CSI.

VILLAGGIO CONFORTEVOLE                                                                                      

Avvierò il Programma Nazionale “Villaggio confortevole” che assegni obbligatoriamente a ogni villaggio del paese, almeno un asilo, una scuola primaria, un ambulatorio, una farmacia. A poco a poco, dovranno essere risanate le condizioni dellle strade e altri aspetti delle infrastrutture.

RESTITUZIONE DEL MILIARDO.                                                                                             

Costituirò una commissione presidenziale per indagare sull’appropriazione indebita di miliardi di lei,  comissione composta anche da esperti esteri  qualificati e non permetterò che i debiti statali prodotti dai furti, siano messi sulle spalle dei cittadini. Tutte le persone coinvolte nell’appropriazione indebita di fondi pubblici saranno punite nel modo più duro.

QUALITA’ NELLA SANITA’ E SERVIZI MEDICI ACCESSIBILI                                                    

Il prezzo della polizza assicurativa medicale  deve essere ridotto e deve essere prevista la possibilità di pagamento a rate della stessa, e l’elenco dei servizi offerti nell’ambito della polizza dovrà essere più ampio.

Presenterò un’iniziativa parlamentare sulla visita medica annuale obbligatoria per tutti i cittadini, un  sostegno pubblico, la compensazione per gli errori commessi da medici e personale medico, la fornitura di farmaci gratuiti e cure odontoiatriche per le categorie svantaggiate, soprattutto i pensionati, gli invalidi e i minori. Per i medici sarà previsto lo status di dipendenti pubblici.

PROTEZIONE SOCIALE PER OGNUNO.                                                                                                     

Le pensioni devono essere aumentate 2 volte l’anno, e devono superare  notevolmente la soglia di povertà. Proporrò di limitare i margini commerciali sui beni di prima necessità. Avvierò  un programma nazionale per sostenere le giovani famiglie, attraverso il programma “Bonusmamma”.

CONTROLLO TOTALE DEI BENI DI GIUDICI, PROCURATORI E ALTRI FUNZIONARI.                                                                                                                                                        
Attualmente, i rappresentanti della magistratura ricevono stipendi di decine di migliaia di lei, chiedendo e beneficiando  di pensioni e indennità ugualmente grandi, mentre la pensione di un comune cittadino non raggiunge il minimo di sussistenza. Siamo tra i primi nel mondo in termini di livello di corruzione.

Migliaia di destini sono stati segnati a causa di espropri illegali e corruzione. La lotta alla corruzione diventerà una priorità. Nominerò per la carica di procuratore generale un vero professionista che non è mai stato coinvolto nella corruzione, che sarà in grado di condannare tutti i responsabili.

Avvierò una verifica completa dei dipendenti pubblici, giudici, pubblici ministeri e delle loro famiglie per quanto riguarda l’origine dei fondi e dei beni detenuti.                      

Tutti i i colpevoli saranno puniti e le loro proprietà verranno confiscate.

EDUCAZIONE: PRIORITA’ DELLO STATO!                                                                    

Avvierò  un programma nazionale di sviluppo dell’educazione in Moldova. Io sono del parere che quelli che finiscono la scuola primaria devono avere scelta tra liceo e scuola superiore. Enessuna obbligarietà. Nel programma si prevede una graduale transizione verso l’istruzione statale completamente gratuita. Appoggio l’idea che gli insegnanti dovrebbero ottenere lo status di dipendenti pubblici con tutte le garanzie sociali incluse.     

RAPPORTI DI AMICIZIA CON LA RUSSIA.

PROTEZIONE DELL’ORTODOSSIA.

Con la Russia ci legano secoli di storia comune e di realizzazioni. Da centinaia di anni condividiamo la stessa fede, quella ortodossa. Insieme con la Russia abbiamo ottenuto la liberazione dal giogo ottomano. Insieme abbiamo vinto la Grande Guerra Patriottica, insieme abbiamo ricostruito dalle rovine ogni città e ogni strada, abbiamo creato l’Accademia delle Scienze, costruito fabbriche , centrali elettriche, aeroporti, scuole, università, asili, ospedali, teatri, musei.

Ma oggi qualcuno ci costringe a fare un fronte comune contro la Russia. Questo non accadrà.

Ristabilirò gli ampi rapporti di amicizia con la Federazione Russa.

Proteggerò la nostra fede ortodossa.

ACCORDO DI ASSOCIAZIONE STRATEGICA CON LA FEDERAZIONE RUSSA

La mia prima visita come presidente sarà a Mosca. Avvierò la stesura e la firma di un accordo di associazione strategica con la Federazione Russa, che comprenderà la cooperazione economica, sociale e politica, un approccio peculiare e negoziale per la risoluzione del conflitto in Transnistria e le garanzie per i lavoratori migranti moldavi che lavorano in Russia.                                                   

In brevi termini, cercherò di  ottenere un completo ritorno della produzione moldava sul mercato russo.

Allo stesso tempo, continueremo le relazioni amichevoli con i paesi dell’Unione Europea e insisteremo sul ritorno al regime commerciale asimmetrico con l’UE.                   

NO AL DIVIETO DI DIFFUSIONE DEI PROGRAMMI TV RUSSI!

Rifiutero il nuovo Codice sull’audiovisivo, che prevede di vietare la diffusione di programmi televisivi russi e sarà necessario un aggiustamento al fine di garantire i principi costituzionali di libertà di esprimersi e di informazione.

LAVORATORI MIGRANTI, CHE LAVORANO ALL’ESTERO.                                

PARTE DELLE NOSTRE PREOCCUPAZIONI

Secondo il governo ufficialmente all’estero si trovano al lavoro oltre 800mila lavoratori migranti provenienti da Moldavia, ma il loro numero reale è molto  superiore, sfiorano i due milioni.

Preoccuparsi di queste persone ha sempre fatto parte della nostra attività.

In Russia vivono permanentemente circa 700 mila lavoratori migranti provenienti dalla Moldavia.

A causa della politica miope, irresponsabile e  sabotatrice  del regime al potere, queste persone sono diventate i più vulnerabili dei nostri cittadini all’estero. In ogni città, dove il numero di cittadini moldavi è di oltre 10 mila persone, saranno aperti uffici consolari dell’ambasciata moldava.

Io ritengo che il numero di seggi aperti all’estero deve essere proporzionale al numero di nostri connazionali all’estero e il diritto di voto dovrebbe essere garantito ad ogni cittadino.

Chiederò l’abolizione integrale del divieto di soggiorno in Russia per tutti migranti lavoratori moldavi, il cui divieto non è collegato a delle violazioni penali o amministrative, porrò il problema della loro libera circolazione, nonché quello che riguarda l’occupazione e le garanzie sociali.

PROTEZIONE DELL’ORTODOSSIA

L’Ortodossia è il fondamento spirituale della nostra statualità e identità.

Lavorerò in associazione e a  stretto contatto  con la Chiesa Ortodossa per quanto riguarda la crisi sociale, la promozione di moralità pubblica, l’educazione spirituale e la conservazione del patrimonio culturale della nostra gente. Non permetterò pressioni da parte delle autorità verso la Chiesa e l’oltraggio dei sentimenti religiosi dei credenti.

ECCO la speranza per un futuro degno di essere vissuto:

QUESTA è la gioventù che può salvare un paese e la dignità del popolo moldavo!

A cura di Enrico Vigna, 14 novembre 2016

Collaborazione e traduzioni di Oxana L.

L’esito delle elezioni in Bulgaria e Moldavia

di Danilo Della Valle

Un nuovo scenario si apre ad est, in due Paesi strategicamente molto importanti, ed ancora una volta sembra essere arrivata una nuova sconfitta per la UE per la Nato.

Questo è quanto sembra esser emerso dalle elezioni presidenziali in Bulgaria e Moldavia, che hanno sancito le vittorie delle rispettive sinistre socialiste filorusse.

Ciò non ci deve scandalizzare perché in realtà le affermazioni di Igor Dodon e dell’ex generale Rumen Radev erano più prevedibili di quanto si potesse pensare, date le condizioni in cui versano i due Paesi che detengono il record di essere tra gli Stati più poveri del continente europeo. Sebbene le due cariche siano soltanto di mera rappresentanza, i risultati elettorali hanno provocato un terremoto politico nei rispettivi Paesi che vedrà l’aprirsi di contraddizioni interne.

In Bulgaria, Paese più povero della Unione Europea e Paese membro della Nato, l’ex generale Rumen Radev, candidato per il Partito Socialista, ha vinto il ballottaggio con il 58% dei voti ai danni della candidata del centro destra (Gerb), l’avvocato Tsetska Tsacheva già presidente del parlamento.

L’esito delle elezioni ha già avuto i suoi effetti: il primo ministro, il conservatore Bojko Borisov, ha annunciato che rassegnerà a giorni le proprio dimissioni, il che significa che la Bulgaria andrà incontro ad una crisi di governo risolvibile o con un governo ad interim frutto di accordi o con nuove elezioni.

Il neo eletto presidente bulgaro Radev ha invece riferito che farà di tutto per risanare i rapporti con la Russia e lavorare per una Bulgaria prospera. Sofia dopo molti anni passati come “Stato fedele” a Mosca, aveva visto il proprio indice di gradimento crollare dopo l’entrata nell’Alleanza Atlantica nel 2004.

La campagna elettorale del neo eletto presidente ha fatto leva oltre che sulla lotta alla corruzione ed alla miseria anche sulla critica alla Unione Europea, che non avrebbe portato alcun beneficio alla popolazione, ed alla NATO. Ora la Bulgaria si troverà ad un bivio, avendo una posizione strategica molto importante: districarsi tra UE, Nato e Russia, dove pesano enormemente le sanzioni economiche i cui effetti si abbattono inevitabilmente sulla popolazione balcanica.

Più o meno lo stesso vale per la Moldavia, il Paese più povero del continente europeo che però non fa parte della UE. Per la prima volta il Paese ha votato direttamente il presidente che finora è sempre stato eletto dal Parlamento. I risultati del ballottaggio hanno sancito la vittoria di Igor Dondon del Partito Socialista, appoggiato anche dal suo ex partito, il Partito Comunista, che in Moldavia ha percentuali molto importanti.

L’ex ministro dell’Economia e del Commercio durante i governi comunisti del 2006 e del 2009 ha battuto con il 57.4% la candidata del centro destra Maia Sandu, ex funzionaria della Banca Mondiale e sostenitrice di una Moldavia legata a doppia mandata alla UE. Appartenente alla schiera della cospicua minoranza russa residente in Moldavia (si stimano sia intorno al 10% della popolazione che è di circa 3,5 milioni di abitanti), il neo eletto presidente ha già dichiarato la meta del suo primo viaggio ufficiale: Mosca.

Obiettivo del viaggio è quello di tranquillizzare il Cremlino sulla volontà di non voler andare oltre l’accordo di associazione con l’Unione Europea firmato nel 2014 ma chiedere l’adesione all’Unione Eurasiatica. Inoltre Dondon ha già dichiarato che la “Crimea è di fatto Russia” e che la questione della Transnistra può e deve esser risolta in maniera federativa, con l’ausilio anche delle forze speciali russe presenti sul territorio.

Ovviamente tutto questo dipende soprattutto da come si evolverà la questione interna al governo moldavo in carica ed alla crisi che si aprirà nel cartello di governo “alleanza per l’integrazione europea”, formazione di centro destra con all’interno il Partito Democratico moldavo che aderisce al PSE. Sicuramente i prossimi mesi saranno importantissimi non solo per Moldavia e Bulgaria ma anche per la UE e Nato, per capire fin dove questa situazione può arrivare e se altri Paesi ex sovietici possano approfittare del “disorientamento” generale per tornare “all’ovile della Madre Russia”.

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