L’impossibile è ciò che dobbiamo fare noi, perché del possibile se ne occupano gli altri tutti i giorni (Simón Bolívar)
(en castellano más abajo)
-Impressioni di un soggiorno di quattro mesi.
di Arkaitz González
(Gazte Komunistak – Gioventù Comunista Euskadi)
L’America Latina vive un processo entusiasmante frutto dell’influenza che esercitano i differenti processi rivoluzionari e le idee d’integrazione dell’ALBA che attraversano il continente; e questo piccolo paese centramericano, non è da meno, con il Venezuela come uno dei suoi principali alleati.
Il paese vive un momento eccellente, dovuto ai risultati conseguiti dal governo di Mauricio Funes e dal FMLN (Frente Farabundo Martí para la Liberación Nacional) in differenti ambiti.
Il governo ha programmi di assegnazione di appezzamenti di terreno a contadini poveri, cosi come un accordo chiamato “ALBA alimenti” con il governo del Venezuela, il quale assegna crediti agricoli a basso costo ai contadini sotto forma di sementi, investimenti e assistenza tecnica. Ha iniziato un percorso di eliminazione del latifondo, consegnando fino a 4.000 titoli di proprietà della terra in un mese, record storico, laddove con il governo di destra tale assegnazione non superò mai le 1.000 unità all’anno. El Salvador ha cominciato ad esportare nel settore agricolo e si spera che nel corso di un anno o due, sarà autosufficiente dal punto di vista alimentare.
Inoltre bisognerebbe mettere in risalto le riforme realizzate nel campo della sanità e in quello dell’istruzione, che hanno interessato tantissimi lavoratori e le loro famiglie. Nella sanità, la destra investiva 220 milioni di dollari – l’1,4% del PIL – mentre adesso si investe il 2,4% del PIL, che equivale a 600 milioni di dollari, quasi il triplo.
Mentre prima le zone rurali erano frequentate solo una volta al mese in media, adesso sono frequentate una volta a settimana. Ciò ha richiesto il raddoppio dei presidi sanitari, passati da 377 a 624, è inoltre adesso assicurata la fornitura gratuita di medicinali all’interno di tali strutture, e assunti 2576 specialisti in diversi campi. Bisogna mettere in risalto che dei presidi sanitari costruiti in 153 municipalità del paese, 100 di questi sono stati costruiti nelle 100 municipalità più povere di El Salvador.
Nell’istruzione, la fornitura gratuita di uniformi scolastiche, calzature e attrezzature, ha aiutato 1 milione 300 mila studenti, sovvenzionando 5.223 fornitori (artigiani, micro, piccole e medie imprese), creando solo nel 2012, 50.000 nuovi lavori impiegati direttamente. A questo si aggiunga il programma “Vaso de Leche” (Ciotola di Latte) che ha aiutato 2.200 allevatori e fino a 500.000 studenti, cosi come l’ampliamento del programma Scuola Salubre dei governi di ARENA, che è passato da esser frequentato da 875 studenti, a 1.339.720 bambini in 1.960 centri, con bambini a partire dalla 3º primaria e che prima era presente solo in alcune zone rurali.
Riguardo l’alfabetizzazione, circa il 18% della popolazione con età superiore ai 15 anni (6.288.899 è la popolazione totale del paese) non sapeva né leggere né scrivere e sono state alfabetizzate 131mila persone. Tutti questi conseguimenti sono avvenuti grazie all’ex Ministro dell’Istruzione, attualmente vice-presidente e candidato alla presidenza del FMNL, Salvador Sánchez Cerén, ministro molto stimato per le sue inchieste.
Un altro accordo stipulato tra El Salvador e Venezuela, che si chiama “ALBA Petrolio”, che procura 170 milioni di dollari al fisco. E’ un’impresa con fini sociali, i cui proventi si usano per programmi sociali. Oltre a ciò, esso fornisce il combustibile più a buon mercato rispetto al prezzo che gli altri fornitori fanno ricadere sui clienti finali.
Non bisogna nemmeno trascurare il sovvenzionamento del 40% che il governo concede alle imprese di trasporto pubblico, che abbassa il costo per gli spostamenti.
Tutto ciò è stato realizzato tenendo conto del debito pubblico di 20 miliardi di dollari che l’amministrazione di Funes e il FMLN hanno trovato quando sono giunti al potere.
Anche gli indicatori della violenza hanno subito una forte riduzione, dovuta alla tregua tra le due principali bande del paese, il che ha abbassato il tasso di omicidi giornalieri da 14 a 5. Dopo 20 anni di governi di destra, che hanno privatizzato il sistema bancario, il sistema pensionistico e i trasporti, che erano i pochi settori gestiti dallo stato, e abbandonato la terra, sostituendo tutto con importazioni, c’è oggi una nuova speranza per il popolo salvadoregno. A questo si aggiungano le conseguenze dell’adozione del dollaro statunitense come moneta nazionale, che ha portato un grandissimo aumento dei prezzi, mentre i salari sono rimasti invariati; più o meno lo stesso che è accaduto con l’euro in Europa. Inoltre , la totale circolazione dei capitali che si è avuta dopo la riduzione del sistema di tassazione e che ha liberalizzato totalmente l’economia è stato un favore fatto dal governo di Arena al padrone del Nord. Tutto ciò ha avuto come conseguenza una debacle lenta e continua, con conseguente impoverimento generalizzato, anche se oggi i cambiamenti realizzati rappresentano una rottura storica col passato. La situazione è difficile per la destra poiché il suo candidato alla presidenza, Norman Quijano, ha commesso la leggerezza di dire che se avesse vinto avrebbe eliminato i programmi “Vaso de Leche” e la fornitura di materiale scolastico gratuita, poiché a suo dire erano uno sperpero. Costui è stato protagonista di episodi di violenza quando era sindaco della capitale, sgomberando i venditori ambulanti nell’esecuzione del suo piano di “ristrutturazione” della città, elaborato dopo la sua visita alla capitale catalana Barcellona (Spagna); e quando gli si chiede di render conto dei fatti lui nega tutto. Inoltre si è rifiutato di approvare i crediti previsti per l’ampliamento nei settori della sanità e agricoltura, arrivando malvolentieri a accordi su ciò che il FMLN gli proponeva. A ciò bisogna sommare le contraddizioni interne che dilaniano il loro partito, i cui deputati passano in altre fazioni, sebbene anch’esse di destra, poiché considerano la sua posizione insostenibile di fronte la pressione delle ultime mobilizzazioni popolari. In Arena intendono dissimulare la loro crisi sostenendo che tali deputati sono stati comprati. Anche il candidato alla presidenza è stato imposto dai vertici di Arena, e ciò è stato determinante per la crisi interna che soffrono attualmente. Inoltre, a causa della sua debolezza, non è accettato dai vertici imprenditoriali e da uno dei più importanti magnati del paese, Alfredo Cristiani, che si è appropriato della Banca Pubblica e ha creato un enorme impero mediatico. Perciò, Norman Quijano, il candidato presidente “venditore di sabbia” ha cominciato la sua campagna elettorale quasi senza alcun sostegno economico.
Questo lascia grandi speranze di vittoria alla sinistra salvadoregna e al suo partito FMLN, che presenta l’ex ministro dell’istruzione e umile ex professore, Salvador Sánchez Cerén, che è stato molto apprezzato per la sua gestione dell’istruzione. I sondaggi quasi quotidiani della destra, nonostante le loro manipolazioni, davano il FMLN come primo partito per intenzione di voto rispetto alle presidenziali del 2014 e gli ultimi addirittura gli attribuivano un appoggio crescente della popolazione. Sánchez Cerén, di origini umili, ex combattente della guerrigla FMLN e uno dei suoi maggiori e migliori comandanti, svolse una parte rilevante nei processi di negoziazione della pace del 1992, lavorerà per la cooperazione tecnologica, scientifica, commerciale e turistica con paesi come Russia, Cina, Cuba e altri. Inoltre lavorerà per diventare parte integrante dell’organismo ALBA, che procurerà ampi benefici per lo sviluppo di El Salvador e gli permetterà in modo pieno di proseguire sul cammino della pace e della giustizia sociale. Il governo del FMLN è il governo del cambiamento, la sua proposta attuale è quella di continuare su questa strada, ed è quasi una certezza che lo farà. All’opposto, se non dovesse vincere, ci sarà una catastrofe per il paese e il ritorno a un passato senza prospettive di futuro.
[trad. dal castigliano di Giuseppe Cecere]
—
¡Lo imposible es lo que nosotros tenemos que hacer, porque de lo posible se encargan los demás todos los días! (Simón Bolívar)
Una breve mirada a El Salvador – Impresiones de una estancia de 4 meses
Arkaitz González
(Gazte Komunistak – Juventudes Comunistas de Euskadi)
América latina vive un proceso entusiasmador fruto de la influencia que ejercen los diferentes procesos revolucionarios y las ideas integracionistas del ALBA que recorren el continente; y este pequeño país centro americano, no está siendo menos, con Venezuela como uno de los aliados principales.
El país vive un momento excelente, debido a los logros alcanzados por el gobierno de Mauricio Funes y el FMLN en diversas materias.
El gobierno, tiene programas de entrega de paquetes agrícolas a campesinos pobres, así como un programa llamado ALBA alimentos con el gobierno de Venezuela, el cual, proporciona créditos agrícolas baratos a campesinos en forma de semillas, insumos, y asistencia técnica. También se ha comenzó a romper con el latifundio, entregando hasta 4 mil títulos de propiedad sobre la tierra en un mes, record histórico, mientras que con gobiernos de derecha nunca fue de más mil por año. El Salvador ha comenzado a exportar y se espera que el plazo de un año o dos, tener soberanía alimentaria.
Además habría que resaltar las reformas realizadas en salud y educación, las cuales han afectado a muchísimos trabajadores y familias. En salud, de 220 millones de dólares que invertía la derecha -1.4% del PIB- ahora se invierte, el doble, 2.4% del PIB, que equivale a 600 millones de dólares, casi el triple. Mientras antes estas zonas rurales eran visitadas solo una vez al mes, ahora son visitadas al menos una vez por semana. Todo esto ha supuesto la duplicación de centros de salud, es decir, de 377 a 624 centros sanitarios, la entrega gratuita de medicinas en estos, así como la contratación de 2576 especialistas de muy diversas aéreas. Hay que resaltar que de los centros de salud construidos en 153 municipios del país, 100 de ellos fueron construidos en las cien municipalidades más pobres de El Salvador.
En educación la entrega gratuita de uniformes, zapatos y útiles escolares benefició a más de un millón 300 mil estudiantes, al tiempo de favorecer a 5.223 proveedores (artesanos, micros, pequeños y medianos empresarios), creando solo en 2012, 50 mil empleos directos. A esto habría que añadirle, el programa Vaso de Leche que ha favorecido 2.200 ganaderos y hasta 500 mil estudiantes, así como la ampliación del programa escuela saludable de los gobiernos de ARENA, que pasó de atender a 875 estudiantes, a un millón 339 mil 720 niños de 1.960 centros, desde párvulos hasta 3º de primaría, el cual, antes solo llegaba a algunas zonas rurales.
En cuestión de alfabetización, alrededor de un 18% de la población mayor de 15 años (6.288.899 personas que tiene el país) no sabía ni leer ni escribir y han sido alfabetizadas 131 mil personas. Todo estas gestiones educativas son gracias, al ex ministro de educación, actualmente vicepresidente y candidato a la presidencia del FMLN, Salvador Sánchez Cerén, ministro más valorado por las encuestas.
Otro acuerdo que tiene El Salvador con Venezuela, que es ALBA petróleos, que ingresa 170 millones de dólares al fisco. Es una empresa con fines sociales, cuyos beneficios se usan para programas sociales. Además de ello, no hay que olvidar que ofrece el combustible más barato que el resto de abastecedores lo que repercute al cliente.
Tampoco hay que olvidar el la subvención que otorga el gobierno a las empresas del transporte de hasta un 40%, lo que abarata el pasaje del usuario.
Todo esto se ha logrado a pesar de la deuda de 20 mil millones con la que se encontró la administración de Funes y el FMLN.
Los índices de violencia también han sufrido una fuerte bajada debido la tregua entre las dos principales pandillas del país, que ha bajado los homicidios de 14 diarios de media, a 5.
Después de 20 de gobiernos de derechas, que han privatizado la banca, las pensiones, y las telecomunicaciones, que era lo poco que tenía el estado, y también abandonando el agro, sustituyendo todo por importaciones, se ha abierto un halo de esperanza para los salvadoreños. Hay que sumarle lo que ha supuesto la dolarización (dólar estadounidense), que ha supuesto un incremento de los precios muy grande, mientras los salarios no subieron; algo parecido a lo ocurrido con el euro en Europa. Luego, la libertad total de circulación de capitales que ocurrió quitándole los impuestos arancelarios y que liberalizó totalmente la economía, ha supuesto un favor hecho por ARENA al amo del norte. Todo esto supuso una debacle lenta y continua, que llevo a El Salvador a mayor empobrecimiento, pero los cambios realizados suponen una ruptura histórica con el pasado. La cosa está difícil para la derecha pues su candidato a la presidencia, Norman Quijano, cometió la torpeza que dijo al ser nombrado que acabaría todos los beneficios educativos como el vaso de leche y los insumos escolares gratuitos, según la cual, es un derroche. Este ha protagonizado también episodios de violencia como el alcalde de la capital, desalojando a los vendedores informales de sus puestos, en su plan de “reestructuración” de la ciudad, después de su visita a la capital catalana de Barcelona (España); y cuando se les pide responsabilidades este niega los hechos. Además, ARENA se negó a la aprobación de créditos la ampliación de presupuesto en salud y agricultura, e incluso llegar a acuerdos a pesar que el FMLN se los propusiese. A esto habría que sumarle las contradicciones internas que la resquebrajan, y cuyos diputados se pasan al lado de otras bancadas, aunque también derechistas, porque ven su posición insostenible antes la presión de las últimas movilizaciones populares. En ARENA intentan ocultar su crisis aduciendo que han sido comprados. El candidato a presidente también ha sido impuesto por las cúpulas del partido ARENA, lo que ha sido también determinante en la crisis interna que sufren en la actualidad. Además, debido a su torpeza, no es aceptado por las cúpulas empresariales y por uno de los principales magnates del país, Alfredo Cristiani, quién se adueño de la banca pública y el cual, posee grandes imperios comunicacionales. Por eso, Norman Quijano, el candidato a presidente arenero, ha comenzado sin apenas apoyo económico para su campaña.
Esto deja grandes posibilidades de victoria para la izquierda salvadoreña y su partido el FMLN, la cual, presenta al ex ministros de educación y humilde ex profesor, Salvador Sánchez Cerén, el cual, fue el ministro más valorados por sus gestiones en educación. Las encuestas incluso de diarios de derecha, a pesar de sus manipulaciones, pusieron por encima al FMLN en la intención de voto cara a las presidenciales de 2014, y las últimas incluso la acrecentaron. Sánchez Cerén, proveniente de una familia humilde, ex combatiente de la guerrilla FMLN y uno de sus mayores y mejores comandantes, e importante pieza de los procesos de negociación para la paz de 1992, buscará la cooperación en tecnológica, científica, comercial, turística, con países como Rusia, China, Cuba y otros. Además, buscará ser parte integrante del organismo internacional ALBA, lo que supondrá amplios beneficios para el desarrollo de El Salvador y le permitirá de manera más plena ir hacia el camino de la paz y justicia social. El gobierno del FMLN es el gobierno de la cambio y ahora, su propuesta es continuarlo, y es casi una certeza que podrá hacerlo; de lo contrario, esto supondrá una catástrofe para El Salvador porque supondrá un regreso al pasado sin futuro.
Mi piace:
Mi piace Caricamento…