da Rete Italiana di Solidarietà con la Rivoluzione Bolivariana “Caracas ChiAma”
Partiti dalla Lombardia con destinazione Venezuela per una missione di solidarietà, portando alle organizzazioni popolari locali farmaci raccolti col passaparola in Italia, nei giorni della distribuzione si sono trovati a subire un nuovo blackout contro il paese del Presidente Maduro. Questa la lettera inviataci che volentieri pubblichiamo.
di Monica Perugini
Ieri in Venezuela è stato perpetrato un ennesimo attacco alla rete elettrica. Un blackout che ha colpito Caracas e buona parte del paese e che secondo il vice presidente Jorge Rodríguez è il più letale di quelli fin qui avvenuti. I nostri compagni a Valencia ci invitano a far conoscere la realtà di una situazione che rappresenta uno dei più vili e vergognosi attacchi che gli Usa stanno conducendo contro il legittimo governo del presidente Maduro, nel tentativo di isolarlo dalla Comunità internazionale e di porre allo stremo la popolazione.
Paradossalmente, le dinamiche imperialistiche non attecchiscono in terra bolivariana come ci raccontano con foto e filmati i nostri compagni in questi giorni a Valencia.
La Comunità dello stato di Carabobo, così come il resto del paese, sta reagendo unita contro il nuovo blackout, il sabotaggio orchestrato dai gringos e dai sabotatori presenti nel paese.
Le Comunità e i collettivi si riuniscono la sera per fare fronte comune, anche fisicamente oltre che politicamente.
I negozianti regalano agli abitanti dei quartieri le merci che senza energia elettrica si rovinerebbero, le donne scendono in piazza col Governatore Lacava per condannare la brutale aggressione di un deputato dell’ opposizione che ha aggredito una agente della polizia Bolivariana.
Se questa è la politica degli Stati Uniti, portata avanti dal burattino Guaidó, se queste sono le premesse per un governo di aggressori…. resisteremo per sempre al fianco del presidente Maduro e della Rivoluzione Bolivariana!
Terra, acqua, petrolio, risorse minerarie sono dei Venezuelani e del Venezuela socialista resteranno.
Simili convincimenti sono la caratteristica politica preponderante di un popolo che grazie alle politiche di Chávez e Maduro si è emancipato, che conta e vuole contare. Gli yankee non devono passare e la solidarietà internazionalista deve fare la sua parte e raccontare come stanno le cose per davvero.
Reagire alla pantomima messa insieme dai mezzi di comunicazione di massa, ormai globalmente asserviti ai potentati economici mondiali. Fare controinformazione anche militante, come si faceva un tempo. Il Venezuela è l’emblema di una società giusta, socialista dove i poveri non sono più schiavi e ciò è ancora e sempre possibile e noi lo stiamo facendo.
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