di Monica Perugini
Insieme a 400 persone siamo bloccati a Madrid. Iberia, infatti, per motivi politici, in contrasto con il governo venezuelano, ci ha comunicato, dopo due giorni di proteste, che non vola per Caracas. Purtuttavia continua a vendere i biglietti per il Venezuela e, bloccando i passeggeri a Madrid, non effettua rimborsi giacché parte della tratta dai paesi di origine, è già stata effettuata.
Il boicottaggio dunque è evidente. La Spagna governata dai socialisti si accoda al boicottaggio scatenato dagli Usa che intendono, di fatto, sequestrare un paese in casa propria ed impedire la solidarietà con la Rivoluzione Bolivariana. Abbiamo recuperato il carico di medicinali che i nostri compagni venezuelani aspettano a S. Antonio, Caracas e Valencia. Ad ulteriore sostegno delle nostre convinzioni politiche, abbiamo constatato personalmente cos’è la guerra commerciale ed economica scatenata contro un paese che si rifiuta di accettare il sistema capitalistico e lavora per una società socialista, retta dai principi dell’eguaglianza e della giustizia sociale che redistribuisce la ricchezza derivante dalla vendita di petrolio, diamanti, coltan e minerali alla popolazione, costruendo un sistema scolastico, sanitario e servizi accessibili a tutti.
Dimostrare che il socialismo è ancor a possibile è impresa necessaria in un mondo dominato dal denaro e quando ti accorgi di persona che il soldo non serve solo per comprare il necessario ed il superfluo ma viene usato per escludere, isolare, emarginare dalla rete della solidarietà un intero popolo che si è accorto bene cosa vorrebbe dire avere come governanti yankee ed europei senza scrupoli, l’imperativo di proseguire l’impegno diviene impellente.
Parlando con i Venezuelani qui con noi a Madrid, persone di diversa estrazione sociale, musicisti dell’orchestra Simón Bolívar, atleti della nazionale, madri che sono andate a trovare i figli all’estero, abbiamo capito come sia forte l’attaccamento ad una nazione che vuole resistere a tutti costi ad attacchi senza precedenti nella storia sferrati dall’aggressione imperialista ai paese non allineati. Per questo occorre stare con il Venezuela di Maduro, presidente legittimamente eletto, con la Rivoluzione Bolivariana, con la prospettiva seria, consapevole, condivisa da vaste popolazioni che un domani migliore è possibile.
Rompere l’isolamento, continuando ad aiutare, oltre a firmare, fare concreta solidarietà. Aiuteremo così anche noi stessi.