11ago2015.- Il Presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Maduro, ha proposto la creazione di un piano speciale per appoggiare e gli immigrati africani e asiatici che fuggono dal terrorismo e dalla fame attraverso il Mediterraneo.
Durante una riunione presso la casa Amarilla a Caracas il capo di Stato ha indicato che se il 20% del bilancio della NATO non fosse investito in armi da guerra ma in salute, alimenti ed educazione per i popoli dell’Africa, si vedrebbero rapidamente i risultati.
Inoltre Maduro ha ricordato la lotta dell’Africa nel processo di decolonizzazione, fondando l’Unione Africana e avanzando su questa strada, fino a quando è arrivata la politica del caos di questi ultimi anni, fatta di bombardamenti, invasioni, che hanno caratterizzato la distruzione della Libia.
Ha inoltre evidenziato come la Libia è riuscita a recuperare le proprie risorse naturali mettendole al proprio servizio e al servizio dell’Africa, registrando i più alti indici di sviluppo sociale e creando meccanismi di solidarietà per aiutare i paesi del Nord Africa.
«Con la distruzione della Libia hanno inferto una pugnalata alla costruzione della pace, dell’attività economica e della felicità dell’Africa, avendola adesso trasformata in un santuario del terrorismo, tutti questi popoli disperati stanno fuggendo attraverso il Mediterraneo verso l’Europa».
La migrazione di migliaia di africani verso l’Europa è provocata da fatti molto pericolosi, dovuti ad una politica internazionale degli imperi dove si combina l’interesse e l’orgoglio particolare; «non possiamo chiudere gli occhi», ha esortato il presidente, sostenendo che tutti i fenomeni che oggi si stanno verificando, sono creati dalla politica degli imperi dominanti dell’Occidente.
Infine Maduro ha sottolineato che ciò che sta accadendo contro la Siria è frutto di una politica criminale, dimostrando che gli imperi della Nato sono contro i popoli. Se il governo siriano fosse sconfitto, quello che abbiamo visto in Libia sarebbe nulla, lasciando mano libera al terrorismo.
[Trad. dal castigliano per ALBAinformazione di Ciro Brescia]