di Meriem Sassi – Algerie Patriotique
L’iniziativa della delegazione dell’Unione europea in Algeria che vuole sovvenzionare associazioni algerine, fino a 150 000 euro, per svolgere attività legate alla “difesa dei diritti umani,” è in buona fede? La questione si pone per l’obiettivo che potrebbe nascondersi dietro una tale iniziativa che, con il pretesto di assistenza ad azioni pacifiche, potrebbe essere interpretata come un chiaro incentivo per le azioni di “sovversione”, sostenute da cospicui finanziamenti.
La delegazione dell’Unione europea, in ogni caso, gioca sulla “trasparenza” pubblicando la sua offerta sul suo sito web e si nasconde dietro il termine “pace”, come se volesse escludere la responsabilità per probabili perdite o azioni di deviazione che potrebbero essere condotte attraverso il suo finanziamento.
La delegazione dell’Unione europea in Algeria si è, infatti, prefissa di lanciare un invito a presentare proposte con l’obiettivo dichiarato di sostenere le organizzazioni della società civile, al fine di «consolidare e rafforzare il loro ruolo e le strategie nella promozione dei diritti umani e delle riforme democratiche», si legge sul suo sito web.
«La sovvenzione per ogni azione verrà fissata tra i 50 000 e 150 000 euro» e le azioni di finanziamento ammissibili deve soddisfare almeno una delle priorità, che l’Unione europea specifica nel «sostegno alla libertà di espressione e promozione dei valori democratici, la promozione della libertà di riunione pacifica, l’adozione di misure per lottare contro gli ostacoli all’esercizio di tali libertà. Sostenere lo sviluppo del dibattito democratico con lo scopo di promuovere la libertà di espressione, in particolare, attraverso la formazione professionale di avvocati dei diritti umani e giornalisti, prevenire e combattere la corruzione, aumentare la consapevolezza e promuovere la cittadinanza attiva dei giovani».
La Ue in Algeria prevede anche il finanziamento di azioni in relazione alla «tutela e alla promozione dei diritti e del ruolo delle donne, giovani e bambini nella società, comprese le azioni relative all’integrazione sociale, il dialogo e la lotta contro la violenza».
Si evidenziano, tra l’altro, anche le azioni che prevedono un «programma di sovvenzioni a cascata, permettendo, ad esempio, alle organizzazioni di nuova costituzione senza capacità di gestione dei progetti su larga scala e alle organizzazioni che non hanno familiarità con le procedure dell’Unione europea, di beneficiare dell’accesso ai finanziamenti comunitari, al rafforzamento delle capacità e/o per implementare le attività mirate ad alto valore aggiunto, per amplificare così la portata e la qualità dell’azione». L’UE avverte che saranno scelti i progetti, in particolare, «sulla base della loro pertinenza, sui risultati attesi e la loro potenziale efficacia».
[Trad. dal francese per ALBAinformazione di Francesco Guadagni]