I Clinton sono collegati a più di 17 omicidi e morti sospette

clintondi James Petras – La Haine

28/08/2016- Adesso si aggiunge il terrorista che ha cercato di entrare nell’Ambasciata dell’Ecuador a Londra, dove ha ottenuto l’asilo Julian Assange, per assassinarlo.

Ephraim Chury Iribarne: La disinformazione e manipolazione dei mass media in Occidente sono apparse in questi ultimi giorni nella foto di un bambino siriano vittima, si dice, degli attacchi del governo di Bashar Al Assad e dell’aviazione russa ad Aleppo. Esiste una politica deliberata del disinformare?

James Petras: Assolutamente sì. Il caso particolare della fotografia del bambino che ha ricevuto molta pubblicità e accuse generiche contro il governo della Siria, è qualcosa di totalmente falsificato; perché i principali responsabili di questa fotografia non erano nel paese. Non hanno l’autorità per parlare di qualcosa, in quanto vivono a Londra, a Bruxelles, al di fuori del paese. Inoltre, uno dei principal coinvolti è legato all’ISIS, ai terroristi islamici responsabili delle stragi in Siria. Quale autorità gli dobbiamo riconoscere? Quello che ha, sono solo le possibilità di falsificare la foto.

Inoltre, alcuni esperti mi hanno fatto notare che il bambino che appare nella foto, che a quanto pare è stato vittima di un attacco, non ha sangue, è molto tranquillo, i suoi occhi si vedono bene, pertanto non rappresenta quello che abbiamo visto migliaia di volte nelle immagini di guerra, quando attaccano i bambini: questi stanno sanguinando, (appaiono) fisicamente e mentalmente disorientati; in questo caso non appare questo. In base a tutte queste considerazioni, penso che ci sia una buona probabilità che questa immagine è completamente inventata.

 ECHI:  Di fronte agli esercizi “democratici” del Brasile, dell’eterna dittatura del Paraguay e del Macri che è venuto a “salvare” l’Argentina contro il Venezuela, quale futuro possiamo intravvedere per il Mercosur?

Vi sono davvero poche possibilità, perché il Mercosur dipende dal coordinamento e dalla cooperazione tra questi paesi e ciò dipende dall’orientamento che condivideranno nella politica di integrazione. Nel caso attuale, abbiamo governanti che sono coinvolti nel contrabbando, nel traffico di droga, come il presidente del Paraguay, che ha precedenti penali, è stato tre volte di fronte alla giustizia per vari reati, di cui una per traffico di droga. Poi abbiamo Macri, che sta eliminando le riforme sociali, indebolendo l’occupazione, non ha nessuna capacità di gestire la presidenza del suo paese e molto meno di assumere cariche nel Mercosur. Credo che Macri si troverà ad affrontare una grave crisi, da qui al prossimo anno vedremo grandi cambiamenti… Macri non ha molto futuro, i sondaggi mostrano che più dell’80% della popolazione dell’Argentina rifiuta le sue misure, in particolare gli incrementi esagerati delle tariffe pubbliche.

Nel frattempo, Michel Temer, il cosiddetto presidente brasiliano, nemmeno ha molto consenso. Lì, i sondaggi anche danno oltre l’80% dei Brasiliani alla ricerca di una nuova elezione per cambiare il governo, perché la disoccupazione continua a crescere. Non vedo che gli avversari del Mercosur hanno un grande futuro. Intanto, il deterioramento del blocco regionale è evidente e forse passerà momenti molto negativi nel prossimo periodo.

Al di là di questo, non vedo alternative sul tavolo. Gli sforzi dei destrorsi per formare alleanze con gli Stati Uniti non funzionano. Nelle elezioni degli Stati Uniti ci sono molte critiche – anche da parte di esponenti della destra – contro gli accordi di libero scambio. Nello stesso tempo in cui le destre rifiutano il Mercosur, non hanno alternative; nessuna possibilità di lanciare un nuovo tipo di integrazione con i paesi europei o gli Stati Uniti, per cui rimangono sospesi tra ciò che esisteva nel passato – che funzionava – e alternative che ormai non sono più praticabili.

ECHI: E dov’è l’Europa occidentale?

JP: L’Europa è in pessime condizioni, si sta frammentando in pezzi, a cominciare con l’Inghilterra e la Brexit; a quanto pare, l’elettorato ha scelto l’opzione di andare per proprio conto. E abbiamo un altro fattore che è molto importante, cioè come i governanti e i politici di centro-sinistra si stanno disintegrando.

In Germania si può dire che la socialdemocrazia è incappata nel peggior risultato elettorale della sua storia, e continua a cadere. In Francia, i sondaggi mostrano che il Partito Socialista è in piena caduta verticale e, probabilmente, alle prossime elezioni non raggiungerà nemmeno quello che ha ottenuto nelle ultime elezioni; pare che finirà come terza forza. In Italia, il primo ministro Matteo Renzi sta perdendo terreno; e lo stesso in altri paesi.

Cioè, la socialdemocrazia europea ha deciso di unirsi al carrozzone del neo-liberismo e ha perso il suo bacino storico, lavoratori, impiegati e settori popolari. Pertanto, la socialdemocrazia, il centro-sinistra, si trovano in un processo storico di disintegrazione.

Ora, come alternativa sta emergendo un tipo di conservatorismo di destra come il Fronte Nazionale in Francia, le stesse alternative in Germania e in Polonia. Potremmo dire che c’è una sorta di anti neo-liberismo della destra, che sta usando questa disintegrazione del centro-sinistra. Tutto ciò  nemmeno potrebbe realizzare un’unione di forze, perché tra i destrorsi nemmeno vi sono convergenze per rilanciare l’unità dell’Europa.

Quindi, dobbiamo discutere di tre cose: in primo luogo, la frammentazione dell’Unione Europea; secondo, la disintegrazione di una componente essenziale come la socialdemocrazia o il centro-sinistra; e in terzo luogo, l’emergere della destra nazionalista come alternativa abbastanza esclusiva  in questo scenario. L’Europa non ha molte prospettive interne, né ha molto in comune nella politica estera.

Ad esempio, il Fronte Nazionale vuole scendere a patti o almeno negoziare positivamente con la Russia, mentre la destra polacca è molto ostile nei confronti della Russia. Pertanto, non c’è possibilità di unificare la politica e gli Stati Uniti possono utilizzare i paesi più deboli, come quelli del Mar Baltico, come piattaforma per proiettarsi contro la Russia. Oltre a ciò, si vede che anche la Turchia adesso sta mettendo più distanza nei rapporti con la Russia.

Quindi, potremmo dire che sia i paesi europei che gli Stati Uniti sono sempre più isolati, e non per le minacce o sfide della sinistra, ma perché le dinamiche interne tra le forze capitalistiche si trovano in un processo di disintegrazione.

 ECHI: Passiamo alle altre questioni che hai in agenda.

JP: Beh, c’è una cosa piuttosto interessante. Ieri (21 agosto) una persona, sembra un terrorista, ha cercato di entrare all’ambasciata dell’Ecuador a Londra, dove è rifugiato Julian Assange, il titolare di Wikileaks. Assange accusa di tentato omicidio un inviato di Hillary Clinton, che lo vuole eliminare perché ha ancora documentazione atta a rivelare le bugie e le falsificazioni di Hillary nel periodo in cui era cancelliere. Negli ultimi 20 anni, i Clinton – Hillary e William – sono stati coinvolti o associati a più di 17 omicidi o morti sospette, cioè persone, ad esempio giornalisti, che stavano indagando i crimini della famiglia Clinton, e che sono cadute morte in strada o giù da edifici o hanno ricevuto un proiettile nella nuca.

Anche in questo 2016, molte persone sono morte misteriosamente, prima di dare testimonianza contro Hillary. È il caso di un ex-funzionario dell’ ONU, John Ashe; anche un giornalista, che stava indagando come il Partito Democratico rimestava nel torbido per favorire Hillary, è stato trovato morto nella sua casa e il motivo non è stato una rapina. Abbiamo più casi che hanno subito lo stesso, persino una pallottola nella nuca, e non vi è nessuna indagine su questi assassinii da parte dei funzionari che sostengono Hillary Clinton nella campagna.

Penso che diciassette casi, più quello di Assange ora, sono sufficienti per considerare che chiunque si sia legato ai Clinton corre pericolo di vita, se decide di defezionare e criticare i Clinton. È più un’associazione mafiosa che una campagna presidenziale.

L’altra questione di cui voglio parlare, è ciò che sta accadendo in Turchia. Siamo a conoscenza di un attacco che ha lasciato 51 morti e tutti riconoscono che l’ISIS è sicuramente coinvolto nell’attacco.

Ora, dobbiamo chiederci perché l’ISIS sta commettendo questi crimini: giacché la Turchia negli ultimi cinque anni ha tollerato e sostenuto l’ISIS. E ora, quando cercano di cambiare la politica o adattarla, l’ISIS prende posizione contro la Turchia. Cioè, l’attentato da parte dell’ISIS in  Turchia, di cui i governanti come Recep Tayyip Erdogan erano complici invisibili perché hanno tollerato, finanziato e sostenuto l’ISIS all’inizio dell’intervento e dell’invasione della Siria. E ora devono assumersi la responsabilità di quell’ISIS che sta conducendo atti terroristici in Turchia.

[Trad. dal castiglano per ALBAinformazione di Marco Nieli]

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1 Commento

  1. miguel

     /  ottobre 19, 2016

    Mi sembra molto strano che il signor James Petras faccia porta voce e faccia tanta propaganda per candidato presidenziale Trump. Pur sapendo cualunque sia il presidente di un paese capitalista, qui il padrone del mondo, cioé Stati Uniti, è rappresentante del capitale e non può avere niente a che fare con la democrazia. miguel

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