da Rt
Sullo sfondo dell’offensiva israeliana a Gaza, RT è riuscita a parlare con Ilich Ramírez, membro del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP), detenuto in una prigione francese.
Parlare con Ilich Ramírez non è stato un compito facile se si considera che sta scontando una pena in una prigione in Francia e che non ha alcun permesso di rilasciare interviste ai media. L’anno scorso, la Corte Suprema francese ha confermato la condanna all’ergastolo per Ilich Ramírez per quattro attentati mortali sul territorio francese negli anni ’80.
Ramírez, che è stato membro del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, ha riflettuto sulla situazione nella Striscia di Gaza dopo l’ultima operazione militare israeliana che, in meno di due mesi, ha ucciso più di 2.000 palestinesi.
«Quello che sta accadendo in Palestina, in effetti, è la prova del tradimento delle élite politiche arabe. Tutti coloro che hanno resistito sono stati uccisi. Restano solo l’Algeria e la Siria. L’Algeria perché c’è Bouteflika come presidente e la Siria, perché c’è Bashar al-Asad. Tutti gli altri Paesi sono controllati dal nemico, in sostanza», ha detto Ilich nell’intervista telefonica.
Quello che sta accadendo in Palestina dimostra che la nostra posizione, il nostro percorso politico ha sempre avuto successo. Cioè, il denaro è dalla parte del nemico. Eppure con tutto quello che hanno, con le loro armi nucleari, non rispettano il diritto internazionale e vivono nella paura. E tutta la Palestina, che non combatte se non per il suo sangue, e il sangue dei suoi figli, delle mogli e dei combattenti che sono in prima linea, sta vincendo perché non possono uccidere milioni di Palestinesi. No, non li possono uccidere», ha ribadito Illich, che ha anche raccontato la sua vita in prigione, che ha definito “isolamento totale”.
«Alle guardie è fatto divieto di parlare con me. Vedo solo il mio avvocato, Isabelle Coutant-Peyre. Nel giro di pochi anni il mio avvocato mi ha sposato. Ci siamo sposati», ha raccontato.
Il fratello di Ilich Ramírez, Vladimir Ramírez che RT è anche riuscito a intervistare, ha riferito ulteriori dettagli sulla detenzione del fratello in carcere, la storia del suo arresto, la formazione della sua filosofia, come si arruolò nel Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina e gli obiettivi perseguiti nelle sue azioni.
«Non c’è dubbio che Ilich per la destra pro-imperialista, pro-sionista, è considerato come un terrorista, un criminale, come un mercenario e, per questo motivo, è chiaro che, allo stesso tempo, coloro che sono rivoluzionari, che sostengono le cause dei popoli oppressi dall’imperialismo e dal sionismo non possono vedere in Ilich Ramírez che un internazionalista, anti-imperialista, combattente anti-sionista», ha spiegato Vladimir Ramírez.
«Le azioni genocide, sfacciate, frontali e brutali di Israele contro il popolo palestinese rifugiato nel territorio di Gaza mostra il suo status criminale e, ovviamente, tutti coloro che hanno combattuto contro il regime genocida e dei suoi sostenitori, come gli Stati Uniti e la NATO, possono essere definiti oltre che combattenti per la libertà, combattenti per la giustizia», ha sottolineato Vladimir Ramírez, il quale evidenzia che dal momento dell’arresto del fratello, in Sudan nel 1994, definendolo semplicemente rapimento, «tutto ciò che è stato fatto contro Ilich in Francia non è legale».
«Prima di tutto noi solleviamo la questione che è stato rapito ed è detenuto illegalmente in Francia. […] Egli è imprigionato lì, è stato sottoposto a torture, come privazione del sonno per un anno intero. Hanno acceso e spento la luce nella cella ogni ora dalle nove di sera e fino all’alba.
Questa che è stata applicata è una tecnica di tortura britannica, a seguito della quale, per inciso, ha generato in Ilich il diabete, di tipo 2, ed è dimostrato che i processi di privazione del sonno possono portare a tali disturbi. Inoltre, ha subito aggressioni fisiche da parte di altri detenuti», ha affermato il fratello del Comandante Carlos.
«Devo chiarire che nessuna delle azioni attribuite a Ilich sono state provate in modo affidabile e insindacabile da parte delle autorità francesi. Quello che c’è stato contro Ilich è una mistificazione mediatica e anche nel processo del 2011, così come quando è stato giudicato per quattro attentati che ipotizzano egli avesse ordinato», dice Vladimir Ramírez, ricordando che «da quello che ho capito due degli attacchi apparsi nella serie che ha realizzato il regista Olivier Assayas, con finanziamenti franco-tedesco. Ovviamente, il sionismo è dietro tutto questo, hanno realizzato una miniserie in 3 parti, che dovrebbe essere la vera versione della vita di Ilich», ha aggiunto.
Rispondendo alla domanda su chi sono i principali nemici di Ilich Ramírez, suo fratello ha ricordato l’imperialismo e il sionismo, e «i complici che li sostengono in Europa, negli Stati Uniti, e, purtroppo, anche in Venezuela».
«Non è necessario essere scaltri per capire che il sionismo ha i suoi tentacoli in Venezuela. L’imperialismo li ha, e sono stati lì ferocemente ad attaccare il governo rivoluzionario attualmente guidato dal presidente Nicolás Maduro, come ha fatto nel corso degli anni contro il comandante Chávez. Questi sono i nemici, nel monotono e nel costante attacco contro Ilich. Ed hanno una duplice strategia. Quando non lo attaccano, cercano di mettere a tacere e rendere invisibile l’intera situazione di Ilich».
[Trad. dal castigliano per ALBAinformazione di Francesco Guadagni]
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