da al manar
Il vice segretario generale di Hezbollah, Sheikh Naim Qassem, ha dichiarato che «Hezbollah ha impedito a takfirismo di diffondersi nel mondo attraverso la porta siriana ed ha sostenuto il governo siriano nella sua resistenza e nella lotta contro il terrorismo». Inoltre, ha sottolineato che «la resistenza è potente e indipendenti grazie alle sue capacità, ottenendo numerose vittorie sul campo».
In un’intervista a Radio Nur, lo sceicco Qassem ha spiegato che «Israele è in cima alla lista delle nostre priorità e movimenti e i takfiri sono il suo braccio destro. La nostra lotta contro i gruppi takfiri fa parte del nostro progetto di resistenza contro Israele».
«La nostra lotta in Siria protegge le spalle della resistenza in Libano e, soprattutto, protegge il governo della resistenza siriana, che ci ha sostenuto in ogni momento».
Sheikh Qassem ha sottolienato che «la presenza della resistenza sul campo ha permesso ad Hezbollah di godere di uno status di influenza in virtù della sfida che siamo riusciti a risolvere. Questo ci ha fatto guadagnare peso nello scenario regionale».
«Influenzeremo il futuro di questa regione con la nostra lotta contro Israele e anche attraverso i nostri mezzi politici per sostenere l’unità dei paesi arabi e islamici», ha affermato lo sceicco Qassem.
Quando gli è stato chiesto della sua recente visita sul Qalamún, il vice segretario generale di Hezbollah ha risposto: «Questo è un fatto naturale, una normale visita ai mujaheddin e stare con loro. È stata una visita privata, ma qualcuno ha fatto una foto e l’ha pubblicata».
Sheikh Qassem ha spiegato che « oggi i terroristi sono caduti in una trappola ad Arsal e Zabadani dove sono rinchiusi in una gabbia. Essi non possono fare nulla. Abbiamo bloccato i loro movimenti, che è di per sé una vittoria importante e decisiva».
Alla domanda su cosa accadrà dopo Zabadani, ha risposto: «Dove c’è pericolo interveniamo. In realtà, abbiamo siamo già intervenuti quando abbiamo appurato l’esistenza di una minaccia che potrebbe cambiare la guerra sul terreno». Ed ha concluso: «In effetti, la Siria non è più in pericolo. Non è possibile rovesciare governo».
[Trad. dal castigliano per ALBAinformazione di Francesco Guadagni]