da lamarea.com
30 agosto 2015
Ciao, sono Dio, dittatore dell’Universo, conservatore, tranne quando vi ho mandato il diluvio, neocon (anche se sono una colomba e odio i falchi), liberale (perché faccio sempre quello che voglio) neoliberale (la stessa cosa ma in peggio) e amante della selezione naturale della specie (sebbene i miei seguaci detestino Darwin).
In questi giorni vi ho visto un po’ agitati e spiazzati dalle vacanze di Manuela Carmena (Avvocatessa. Attuale sindaco della capitale spagnola) e il suo voto di povertà (hanno scoperto che quest’estate ha trascorso vacanze da milionari) ed è per questa ragione che vi detterò i Dieci Comandamenti Liberali, affinché abbiate le idee ben chiare. Iniziamo:
PRIMO: Non avrai altro Dio (il libero mercato) all’infuori di me. Quando il libero mercato ti deluderà, rivolgiti al settore pubblico affinché ti riscatti.
SECONDO: Non prenderai le sovvenzioni in mano. I liberali sono contro le sovvenzioni o le pacchie. È per tale motivo che creiamo una fondazione ed è questa che commette peccato, ricevendole.
TERZO: Ricordati di santificare le bustarelle.
QUARTO: Onora il padre e la madre. Attenzione, a tuo padre e a tua madre e non a tuo padre e a tuo padre, oppure a tua madre e a tua madre! Dal momento che rispettiamo molto agli omosessuali e abbiamo molti amici gay, ma non accettiamo che si sposino. Già è troppo duro che noi eterosessuali ci roviniamo la vita.
QUINTO: Non uccidere se non in caso di missione di pace, ricerca di armi di distruzione di massa o caccia ai terroristi proprio dove non si trovano. No all’eutanasia: questa faccenda che siete voi ad ammazzarvi da soli non è molto bella, su ciò ci stanno già pensando le politiche economiche.
SESTO: Non commettere atti impuri, siano essi espropriazioni, aumento della spesa pubblica, servizio sanitario nazionale o arrestare gli sfrattati. Privatizzerai tutto meno la religione e i tori, che saranno pubblici. Adorerai la flessibilità del lavoro e la globalizzazione. Non impiegherai termini come “sensibilità sociale” o “sostenibilità ecologica”.
SETTIMO: Non rubare. Per queste cose esiste già la politica fiscale: abbasserai le tasse ai ricchi e le innalzerai alla classe media. Per quanto concerne i poveri non importano, perché non hanno nemmeno da mangiare, per questo motivo sono poveri. Tasserai il consumo e il lavoro a detrimento delle rendite e del capitale. Adorerai le imposte indirette. Eliminerai le tasse di successione e ridurrai quelle sulle società.
OTTAVO: Non dire falsa testimonianza, tranne che in sede giudiziaria o in Parlamento. Fai attenzione agli sms, perché li manipola il diavolo.
NONO: Non desiderare né avere pensieri impuri come regolarizzare gli immigrati, disturbare la Troika, appoggiare l’educazione o la sanità pubblica in luogo di distruggerle e nemmeno provare a far giudicare i crimini commessi dal franchismo.
DECIMO: Non desiderare la roba d’altri. E per non sentire cupidigia la cosa migliore è possederli.
Questi Dieci Comandamenti si possono riassumere in soli due: Amerai Milton Friedman sopra tutte le cose e il prossimo può anche crepare.
[trad. dal castigliano per ALBAinformazione di Vincenzo Paglione]