da al manar
Le “Brigate dei Martiri di Yarmouk” sono una formazione terrorista wahhabita che opera in Siria, al confine con Israele.
Inizialmente, questa organizzazione è stata considerata tra i cosiddetti “moderati” del Free Syrian Army, sostenuta dagli Stati Uniti e altri paesi occidentali per rovesciare il presidente siriano Bashar al Assad.
Sono stati proprio loro, i membri della Brigata dei Martiri di Yarmouk a rapire, i 21 caschi blu dell’Onu filippini che pattugliano il confine delle Alture del Golan.
Nei giorni scorsi, questi terroristi hanno diffuso le immagini che mostrano l’indottrinamento dei bambini nelle zone da loro occupate. Ora, la brigata ha giurato fedeltà all’Isis e ha come vessillo la sua bandiera.
Il 1 Luglio 2013, un certo Laeth Horan, portavoce della Brigata, ha rilasciato un’intervista al giornale israeliano “The Times of Israel”. Nell’intervista, ha elogiato Israele e dichiarato che il suo gruppo non nutriva alcuna avversione verso lo Stato sionista.
Da parte sua, sul quotidiano israeliano Haaretz, il professor Moshe Maoz (Università Ebraica di Gerusalemme) ex ufficiale dei servizi speciali israeliani, ha sostenuto che Israele avrebbe dovuto aiutare i gruppi terroristici per formare una partnership con loro.
Moaz ritiene, inoltre, che Israele dovrebbe sostenere i Fratelli Musulmani, nel quadro di un’alleanza strategica per indebolire l’Iran.
[Trad. dal castigliano per ALBAinformazione di Francesco Guadagni]